Bari, presentazione del volume 'L’Annunciazione dell’Amore di Filippo Cifariello nella Pinacoteca Metropolitana di Bari'


BARI
- Venerdì 24 maggio 2024, alle ore 17.30, presso la Pinacoteca "Corrado Giaquinto" di Bari, Isabella Valente, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università "Federico II" di Napoli e nota esperta della scultura italiana dell’Otto e Novecento, presenterà il volume a firma di Clara Gelao, già Direttrice della Pinacoteca L’Annunciazione dell’Amore di Filippo Cifariello nella Pinacoteca Metropolitana di Bari.

Interverranno: Francesca Pietroforte, Consigliera metropolitana delegata ai Beni culturali; Francesco Lombardo, Dirigente del Servizio Beni culturali e ICO; saranno presenti Clara Gelao autrice e Cosimo Cilli restauratore.

Il volume trae spunto dal restauro, avvenuto nel 2021, del gruppo scultoreo in gesso patinato bronzo, opera di Filippo Antonio Cifariello (Molfetta, 3 luglio 1864-Napoli, 5 aprile 1936), noto col titolo di Annunciazione dell’Amore; gruppo che per svariati decenni è rimasto celato nei depositi del museo a seguito dello smantellamento, avvenuto negli anni sessanta del secolo scorso, delle sale della Pinacoteca in cui era esposta l’intera donazione effettuata dall’artista al museo nel 1934, comprendente un totale di 43 gessi, quasi tutti modelli originali di opere da lui eseguite tra il 1895 e il 1931, di cui il gruppo in oggetto fa parte.

Di notevoli dimensioni (cm 190 x 143 x 102) e comprendente due figure a grandezza naturale, il gruppo in gesso, che si prevedeva fosse tradotto in marmo o in bronzo, fu progettato espressamente per una fontana. Modellato a Passau, in Baviera, dove per cinque anni (dal 1895 al 1900) il Cifariello fu direttore artistico della nota fabbrica di porcellane e biscuits Dressel Kister & Cie, il gruppo è databile al 1898, comunque non oltre il febbraio 1899, data alla quale esso risulta completato in vista della successiva esposizione, nell’aprile 1899, alla III Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, dove meritò il Grande Diploma d’onore. Unanimemente apprezzato dalla critica e dal pubblico sin da questa prima esposizione, esso non è stato mai fatto oggetto di uno studio specifico e fu conservato dal Cifariello nel proprio studio sino alla mostra antologica barese del 1934.

Lo studio della Gelao integra e in parte corregge le notizie fornite dalla bibliografia precedente con quelle, molte delle quali inedite, attinte dall’Archivio Cifariello della Pinacoteca Metropolitana di Bari, dall’Archivio Storico dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e dall’Archivio Storico della Biennale di Venezia a Porto Marghera, mettendo in risalto le innegabili qualità formali dell’opera, strettamente legata alla vita privata e sentimentale dell’artista da rappresentare in questo senso un caso esemplare. Nel grande nudo femminile che fa da perno alla composizione si può facilmente riconoscere infatti Blanche De Mercy, di origine francese, la giovane e bella artista di café-chantant, nota col nome d’arte di Maria De Browne, per la quale Cifariello nutrì una irrefrenabile passione e che sposò nel 1894. Con Maria l’artista intrattenne sempre un rapporto estremamente travagliato, fatto di alti e bassi, di pochi momenti felici funestati dai tradimenti di lei e dagli eccessi di temperamento, sicuramente patologici, dello stesso Cifariello, che lo portarono qualche anno dopo, nell’agosto 1905, ad assassinare la giovane moglie. Com’è noto, Cifariello dové subire un lungo processo conclusosi nel 1908, da cui uscì assolto con formula piena. La Corte d’Assise di Campobasso ritenne infatti, pienamente in linea con la mentalità maschilista e misogina invalsa all’epoca, che il reato si configurasse come un delitto d’onore (l’artista aveva colto la donna in flagranza con l’amante), e che Cifariello dovesse essere considerato "incapace di intendere e di volere" al momento del delitto.

Questo episodio di cronaca, che suscitò grande scandalo e che, data la notorietà dell’artista, fu commentato abbondantemente e con diversi orientamenti su molti giornali e riviste dell’epoca, hanno fatto sì che una gran parte degli scritti che riguardano lo scultore si siano concentrati, piuttosto che sul percorso artistico di Cifariello e sullo stupefacente numero di sculture in marmo, in bronzo, in terracotta, in gesso patinato, in materiali preziosi, da lui realizzate e spesso replicate nel corso della sua lunga e feconda carriera, sulle sue vicende private, in particolare sull’assassinio della moglie.

A ciò si aggiunga il generale disinteresse e la diffidenza con cui, fatte poche eccezioni, è stata guardata sino a qualche decennio fa la scultura italiana tra Otto e Novecento, in particolare quella napoletana di stampo "verista", non allineata alle nuove correnti dell’avanguardia. Una innegabile chiusura mentale, questa, che negli ultimi tempi una leva di validi studiosi, cui va riconosciuto almeno il merito della mancanza di pregiudizi, ha provato a rompere con sorprendenti risultati, attraverso segnalazioni, saggi in riviste specializzate, schede di approfondimento, cataloghi e volumi dedicati ad argomenti specifici, che hanno messo in luce come sia assolutamente riduttivo incasellare in questa gabbia l’attività dell’artista, il cui stile è mutato nel corso dei decenni passando dalla stretta adesione al verismo napoletano ad una cultura che potremmo definire veramente internazionale, senza lasciarsi attrarre dalle mode ma tenendo fede alle sue più profonde convinzioni. Siamo certi che questo volumetto porterà un importante contributo alla rivalutazione dello scultore.

INFORMAZIONI:
L’Annunciazione dell’Amore di Filippo Cifariello nella Pinacoteca Metropolitana di Bari
Volume di: Clara Gelao
Saluti istituzionali: Francesca Pietroforte, Francesco Lombardo
Testi: Clara Gelao, con il contributo di Cosimo Cilli
Fotografie: Giuseppe Ciliberti, Cosimo Cilli
Redazione Luigi Coiro, art director Enrica D’Aguanno, grafica Francesca Aletto, elaborazione immagini Franco Grieco - artem srl di Napoli
© Copyright 2023 by artem srl di Napoli
ISBN: 9788856909333
Prezzo: 12,00 €
Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto" di Bari
Bari, via Spalato 19
Orari di apertura: dal martedì al sabato
Ore 9:00 - 19:00 (ultimo ingresso 18:30)
Domenica 09:00 - 13:00 (ultimo ingresso 12:30)
Lunedì chiuso

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