MILANO - E' disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di angelae, alter ego musicale della cantautrice classe 1990 Angela Zanonato. Un nuovo capitolo dedicato a chi ha trovato il proprio posto nel mondo, a chi ha l'empatia per sentirsi parte di un mondo inevitabilmente sofferente, in attesa di un nuovo disco di prossima uscita.
“Più male di così nasce da un momento in cui ho avvertito forte la consapevolezza che nel mondo, insieme a noi, ci sono tantissime persone che soffrono, alcune soffrono tanto da voler smettere di vivere. Per un attimo ho sentito addosso tutto questo male e mi ha sopraffatto e ho pensato che non poteva fare più male di così, anche se provo sempre a minimizzare, non può fare più male di così.”
angelae, nome d’arte di Angela Zanonato, cantautrice padovana classe 1990, coniuga l’attenzione al testo e l’interpretazione cantautorale con un sound che spazia tra l’electro-pop e l’R’n’B, approcciando in maniera giocosa la produzione delle voci e le forme scelte per i brani. Influenzata dall’ascolto dei grandi cantautori italiani, inizia a scrivere i primi testi spinta dalla necessità di comunicare e di analizzare, in maniera quasi chirurgica, le emozioni e i rapporti umani.
L’incontro provvidenziale con Andrea Barin, che da lì in avanti entra nel progetto e partecipa ad ogni produzione, l’ha spinta nel 2018 a portare in studio il suo primo album di inediti “angelae”. In collaborazione con Alka Record Label esce, nel maggio 2021, “Passi Piccolissimi” EP prodotto da Michele Guberti che di fatto segna un netto cambio nel sound del progetto.
Nel 2022 il sodalizio con Anthill Booking porta l’artista in giro per l’Italia con oltre 40 concerti, l’anno si conclude con la partecipazione di angelae come finalista del Premio Bianca D’Aponte 2022. Esce il 21 aprile 2023 “Sassolini” l’ultimo album da cui sono estratti i singoli “La casetta in Canadà” e “Punto Gi” con cui la cantautrice vince il premio Onda Rosa Indipendente 2023. L’artista è ora impegnata in studio di registrazione per la realizzazione di un nuovo lavoro, il primo singolo “La giostra” è uscito il 28 agosto.
Hai mai suonato in Puglia?
Sono stata in Puglia tante volte per le vacanze quando ero una bambina e l’anno scorso ci sono stata per la prima volta in inverno e per suonare, eravamo in apertura ai Meganoidi e abbiamo suonato al Mercato Nuovo a Taranto e al Jungle - Parco Raho a Nardò. Per me la Puglia è il mare e quell’aria calda e piacevole sulla pelle che ti pulisce anche un po’ i pensieri, se ci penso mi sento subito più serena e ritorno seduta sui gradini della casa che prendevamo in affitto per le vacanze, il pavimento di pietra caldissimo, il silenzio, il sole, il carrubo, la terra rossa.
Sei riuscita a portare dal vivo “Più male di così”, il tuo ultimo singolo? Si può avere un progetto musicale “privato”, cioè senza mai condividerlo con i live, secondo te?
Sì, questa estate anche se non era ancora uscita l’abbiamo suonata, è un brano che mi ha fatto scoprire un nuovo modo di stare sul palco, quando lo canto mi sento in un’altra dimensione. Credo che un progetto musicale senza i live possa esistere, ogni artista ha un proprio modo di vivere la musica e probabilmente dipende anche dalla musica. Io però non potrei, grande parte del senso che trovo in questo percorso si riassume nel sudore e nell’emozione, nella nausea e nella soddisfazione e nella stanchezza e nell’adrenalina e nella gioia che provo, tutto insieme, durante i concerti.
Quale percorso ti porta ad un brano finito di angelae?
Di solito funziona così, parto da un’idea che mi arriva come una piccola scintilla e che mi invade per qualche ora e in questo tempo continuo a cantarla e a farci delle piccole modifiche, a volte la riporto sul piano, scrivo qualcosa, faccio delle registrazioni con il telefono per non dimenticarmela e mi fermo solo quando sento che ho un nucleo centrale sicuro e che non ho altro da prendere da quel momento di creatività, come se fosse finita l’interferenza. Dopo la riprendo in un secondo momento e ci lavoro, prima con Andrea (Andrea Barin, mio marito e parte fondante del progetto) e poi con i musicisti in sala, in quel momento il mio compito è quello di ricordarmi da dove è arrivato il nucleo di partenza e di accogliere e intrecciare le idee degli altri. Questo momento è più un lavoro razionale e tecnico in cui ci orientiamo anche sulla struttura, scegliamo dei riferimenti e i suoni. Finito questo andiamo in studio e registriamo la versione definitiva.
“Più male di così” nasce da una consapevolezza, da un’estrema empatia nei confronti di tutto il resto del mondo. Ci descrivi quel momento? È un momento, oppure una sensazione prolungata che ti accompagna tutt’ora?
Sì è un momento ma non unico, mi è capitato anche in altri momenti, credo succeda a tanti di aprire gli occhi a volte, di rendersi conto di quanto male c’è intorno, anche di non sentirsi sicuri, di pensare di vivere in un mondo pieno di sofferenza e pericolo, se solo pensiamo a cosa sta succedendo, al genocidio a cui stiamo assistendo, credo sia una sensazione più comune di quello che sembra, a volte penso che sia anche una sensazione che dovremmo provare tutti. In questa canzone sono partita da un mio momento di dolore personale, mi sentivo fallita e al capolinea e da lì, l’idea che qualcuno si potesse sentire anche peggio di come stavo io mi ha fatto scivolare in un vortice di dolore in cui al male mio ho sommato il male delle persone che ho intorno e anche di quelle che non conosco, ho immaginato di ramificarmi e allungarmi verso le fatiche di tutti.
A cosa stai lavorando oggi?
Adesso sto lavorando alle canzoni che andranno a formare il prossimo album che uscirà a maggio 2025. In realtà alcune sono già uscite, “Più male di così” ovviamente ma anche “La giostra”, e altre ancora usciranno prima di maggio. Sono entusiasta, mi sento molto ispirata e nonostante le canzoni siano cariche di emozioni forti, spesso negative, io nella loro creazione mi sento placida e sicura.