Al Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Di Venere si celebra San Biagio protettore della gola
VITTORIO POLITO - Come ogni anno il 3 febbraio si celebra San Biagio, il
Santo Patrono degli otorinolaringologi e protettore della gola: unico santo
armeno ad avere una memoria liturgica nel calendario latino, indicato in
alcuni atti, non si sa in base a quale fondamento, come medico. Il suo
martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano o Licinio, ma l’opinione
preferibile è per l’epoca di Licinio.
Numerose le chiese e gli oratori a lui dedicati in ogni parte del mondo cristiano: nella nostra Regione San Biagio è protettore di Ruvo di Puglia (BA), dal momento che nel 1857 in occasione di una grave epidemia che colpì la gola di molti bambini, fu esposta la reliquia del Santo che compì il prodigio di far scomparire il morbo e da quel momento San Biagio fu eletto protettore della città.
Le raffigurazioni relative al Santo, alla sua vita e al suo martirio sono numerose, forse perché alcune leggende ne avvicinano il culto al gusto ed alla sensibilità popolari. Suo attributo comune è, oltre alle insegne episcopali, il pettine di ferro da cardatore - infatti è assunto anche come patrono dei cardatori – strumento della tortura subita. Ma l’attributo iconografico che appare più frequentemente sono due ceri incrociati per la benedizione della gola.
La celebrazione di San Biagio è diventata una consuetudine nell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara, diretta dal dott. Michele Barbara, che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni ad avere particolare attenzione nei confronti di questi sfortunati cittadini che vengono mutilati in una delle funzioni umane più importanti, la comunicazione verbale e fonatoria. A tal proposito si ricorda che nel Reparto citato si eseguono interventi di chirurgia maggiore per pazienti affetti da neoplasie maligne della testa e del collo (interventi di laringectomia e chirurgia ricostruttiva che permettono la conservazione della voce).
Anche quest’anno all’Ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara, per iniziativa della ASL Bari e dello stesso Nosocomio, in collaborazione con l’Unità Complessa di Otorinolaringoiatria (U.O.C.) e dell’A.P.O.C. Puglia (Associazione Pazienti Oncologici Cervico-cefalici), sarà celebrata nella Cappella dell’Ospedale la Santa Messa a cui seguirà la benedizione della gola.
A seguire si terrà l’Assemblea dell’APOC-Puglia, (Associazione Pazienti Oncologici Cervico-Cefalici) presieduta dallo stesso dott. Barbara, che rappresenta e tutela i pazienti operati per le neoplasie della testa e del collo, portatori di handicap comunicativi interpersonali, familiari, sociali e lavorativi. Si tratta di un’ulteriore tappa che l’U.O.C. di ORL dell’Ospedale “Di Venere”, compie nell’ottica di garantire nella nostra ASL metropolitana quei diritti di cura e di attenzione alla salute che i viaggi della speranza spesso annientano ed umiliano, impoverendo il territorio di risorse e rendendo sempre più complessa la continuità assistenziale per quelli che intendono curarsi nel proprio territorio, con il conforto degli affetti familiari.
Numerose le chiese e gli oratori a lui dedicati in ogni parte del mondo cristiano: nella nostra Regione San Biagio è protettore di Ruvo di Puglia (BA), dal momento che nel 1857 in occasione di una grave epidemia che colpì la gola di molti bambini, fu esposta la reliquia del Santo che compì il prodigio di far scomparire il morbo e da quel momento San Biagio fu eletto protettore della città.
Le raffigurazioni relative al Santo, alla sua vita e al suo martirio sono numerose, forse perché alcune leggende ne avvicinano il culto al gusto ed alla sensibilità popolari. Suo attributo comune è, oltre alle insegne episcopali, il pettine di ferro da cardatore - infatti è assunto anche come patrono dei cardatori – strumento della tortura subita. Ma l’attributo iconografico che appare più frequentemente sono due ceri incrociati per la benedizione della gola.
La celebrazione di San Biagio è diventata una consuetudine nell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara, diretta dal dott. Michele Barbara, che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni ad avere particolare attenzione nei confronti di questi sfortunati cittadini che vengono mutilati in una delle funzioni umane più importanti, la comunicazione verbale e fonatoria. A tal proposito si ricorda che nel Reparto citato si eseguono interventi di chirurgia maggiore per pazienti affetti da neoplasie maligne della testa e del collo (interventi di laringectomia e chirurgia ricostruttiva che permettono la conservazione della voce).
Anche quest’anno all’Ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara, per iniziativa della ASL Bari e dello stesso Nosocomio, in collaborazione con l’Unità Complessa di Otorinolaringoiatria (U.O.C.) e dell’A.P.O.C. Puglia (Associazione Pazienti Oncologici Cervico-cefalici), sarà celebrata nella Cappella dell’Ospedale la Santa Messa a cui seguirà la benedizione della gola.
A seguire si terrà l’Assemblea dell’APOC-Puglia, (Associazione Pazienti Oncologici Cervico-Cefalici) presieduta dallo stesso dott. Barbara, che rappresenta e tutela i pazienti operati per le neoplasie della testa e del collo, portatori di handicap comunicativi interpersonali, familiari, sociali e lavorativi. Si tratta di un’ulteriore tappa che l’U.O.C. di ORL dell’Ospedale “Di Venere”, compie nell’ottica di garantire nella nostra ASL metropolitana quei diritti di cura e di attenzione alla salute che i viaggi della speranza spesso annientano ed umiliano, impoverendo il territorio di risorse e rendendo sempre più complessa la continuità assistenziale per quelli che intendono curarsi nel proprio territorio, con il conforto degli affetti familiari.