Olocausto, non solo Ebrei… La forza della memoria
FRANCESCO GRECO - LECCE - “Ogni uomo civile è tenuto a sapere che Aushwitz è esistito, e che cosa in esso vi è stati perpetrato, è impossibile, è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate, anche le nostre”.
Non solo Ebrei, come la propaganda di ottant’anni vuol farci credere. Vittime della follia del Terzo Reich, la ricerca impossibile della razza pura, ma anche i rom, i disabili, i Testimoni di Geova, i gay. E internati russi, polacchi, ungheresi e di altri popoli.
Quando l’Armata Rossa giunse, il 28 gennaio 1945, ad Auschwitz e aprì il lager vide scene subumane: uomini ridotti a larve. Le foto dell’orrore infinito fecero il giro del mondo, il velo era stato squarciato, per l’umanità un duro risveglio: impossibile non vedere.
E siccome “chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo”, e proprio dentro un viscido tunnel di sozzo relativismo siamo immersi (il revisionismo storico non è fine a se stesso ma funzionale a progetti e idee deliranti) e quando apriremo gli occhi potrebbe essere troppo tardi, ecco una bellissima operazione editoriale messa in campo dal meglio dell’intellighentsia di Terra d’Otranto, con intenti in tutta evidenza pedagogici e divulgativi. Quattro agili e preziosi volumetti distribuiti free nelle scuole, per rinfrescare una memoria saziata da fake news, turbata da troppe armi di distrazione di massa, addormentata o, peggio, negligente e indifferente.
In cui si rimodula – col supporto di un potente apparato iconografico di foto e dipinti – i drammatici eventi di Aushwitz e dintorni.
Eccoli, nell’ordine: “Il Martirio dei Bibelforscher-Triangolo Viola” (I Testimoni di Geova vittime dimenticate del regime nazista), a cura di Maurizio Nocera, con il contributo di Domenico Marrano religioso salentino dei Testimoni di Geova e i dipinti di Massimo Marangio (pp. 60), “Nel gennaio 1944, la Gestapo arrestò a Berlino un centinaio di Testimoni di Geova, settantatrè dei quali furono in seguito condannati a pesanti pene detentive…”.
“Porrajmos-Samudaripen” (Diversamente -Genocidio), a cura sempre del prof. Nocera e di Maria Angela Zecca, con i dipinti, oltre che di Marangio, di Maria Carmela Arsieni e Carmelo Tau (pp. 60), “Dal 1933. Con l’ascesa di Hitler al potere, i nazisti inasprirono le leggi e le azioni repressive già adottate contro le comunità romanès… Nel 1940, nel campo di lavoro di Buchenwald, si sperimentarono per la prima volta su 250 bambini Rom di Brno gli effetti del gas mortale Zyklon-B…”, Santino Spinelli “Alexian”.
“Lo sterminio nazista degli Ausmerzen” (Vite indegne di essere vissute), a cura ancora di Nocera e di Chiara Marangio, con i dipinti sempre di Arsieni, Massimo Marangio e Tau (pp. 60), “300mila / Bambini tedeschi / Non nazisti/ Innocenti / Tuttavia / Ugualmente / Eliminati… / Forse malformi / Forse con gli occhi di angeli…/ Chi ha deciso queste scempio? / Con quale diritto? / Dalla cancelleria del Fhrer / Arriva un comando: / INDEGNI DI VIVERE!, Maurizio Nocera”.
E infine “La Sho’ah” (Il Giorno della Memoria), sempre curato fa Nocera e di Pompeo Maritati, con scritti degli stessi e di Avram Goldstein Gorrem e i dipinti di Marangio (pp. 52), “Il dottor Joseph Mengele era un esperto di forni / - crematori per l’appunto / ad Aushwitz-Birkenau, / dove un milione / e trecentomila anime / furono elevate al cielo / nel più rapido modo possibile / arse vive”, Maurizio Nocera.
Il progetto è sostenuto da A.N.P.I. Lecce, APSEC (Associazione per la Promozione della Scienza l’Educazione e la Cultura, sempre di Lecce (Maritati è il presidente), l’ASSA, Associazione per la salvaguardia e lo sviluppo di Acaya, Grecia GR (Fondazione Italo-Ellenica), Comune di Martano (Lecce) e il Comitato Promotore per il Club UNESCO, sempre di Lecce.
Un’operazione di altissimo profilo politico, sociale e storico, in un momento delicato in cui pare si stia ricomponendo il puzzle che apre la strada a un futuro inquietante, come se la belva nazista dopo ottant’anni si stesse risvegliando. E ci fa venire un brivido nella schiena.
Non solo Ebrei, come la propaganda di ottant’anni vuol farci credere. Vittime della follia del Terzo Reich, la ricerca impossibile della razza pura, ma anche i rom, i disabili, i Testimoni di Geova, i gay. E internati russi, polacchi, ungheresi e di altri popoli.
Quando l’Armata Rossa giunse, il 28 gennaio 1945, ad Auschwitz e aprì il lager vide scene subumane: uomini ridotti a larve. Le foto dell’orrore infinito fecero il giro del mondo, il velo era stato squarciato, per l’umanità un duro risveglio: impossibile non vedere.
E siccome “chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo”, e proprio dentro un viscido tunnel di sozzo relativismo siamo immersi (il revisionismo storico non è fine a se stesso ma funzionale a progetti e idee deliranti) e quando apriremo gli occhi potrebbe essere troppo tardi, ecco una bellissima operazione editoriale messa in campo dal meglio dell’intellighentsia di Terra d’Otranto, con intenti in tutta evidenza pedagogici e divulgativi. Quattro agili e preziosi volumetti distribuiti free nelle scuole, per rinfrescare una memoria saziata da fake news, turbata da troppe armi di distrazione di massa, addormentata o, peggio, negligente e indifferente.
In cui si rimodula – col supporto di un potente apparato iconografico di foto e dipinti – i drammatici eventi di Aushwitz e dintorni.
Eccoli, nell’ordine: “Il Martirio dei Bibelforscher-Triangolo Viola” (I Testimoni di Geova vittime dimenticate del regime nazista), a cura di Maurizio Nocera, con il contributo di Domenico Marrano religioso salentino dei Testimoni di Geova e i dipinti di Massimo Marangio (pp. 60), “Nel gennaio 1944, la Gestapo arrestò a Berlino un centinaio di Testimoni di Geova, settantatrè dei quali furono in seguito condannati a pesanti pene detentive…”.
“Porrajmos-Samudaripen” (Diversamente -Genocidio), a cura sempre del prof. Nocera e di Maria Angela Zecca, con i dipinti, oltre che di Marangio, di Maria Carmela Arsieni e Carmelo Tau (pp. 60), “Dal 1933. Con l’ascesa di Hitler al potere, i nazisti inasprirono le leggi e le azioni repressive già adottate contro le comunità romanès… Nel 1940, nel campo di lavoro di Buchenwald, si sperimentarono per la prima volta su 250 bambini Rom di Brno gli effetti del gas mortale Zyklon-B…”, Santino Spinelli “Alexian”.
“Lo sterminio nazista degli Ausmerzen” (Vite indegne di essere vissute), a cura ancora di Nocera e di Chiara Marangio, con i dipinti sempre di Arsieni, Massimo Marangio e Tau (pp. 60), “300mila / Bambini tedeschi / Non nazisti/ Innocenti / Tuttavia / Ugualmente / Eliminati… / Forse malformi / Forse con gli occhi di angeli…/ Chi ha deciso queste scempio? / Con quale diritto? / Dalla cancelleria del Fhrer / Arriva un comando: / INDEGNI DI VIVERE!, Maurizio Nocera”.
E infine “La Sho’ah” (Il Giorno della Memoria), sempre curato fa Nocera e di Pompeo Maritati, con scritti degli stessi e di Avram Goldstein Gorrem e i dipinti di Marangio (pp. 52), “Il dottor Joseph Mengele era un esperto di forni / - crematori per l’appunto / ad Aushwitz-Birkenau, / dove un milione / e trecentomila anime / furono elevate al cielo / nel più rapido modo possibile / arse vive”, Maurizio Nocera.
Il progetto è sostenuto da A.N.P.I. Lecce, APSEC (Associazione per la Promozione della Scienza l’Educazione e la Cultura, sempre di Lecce (Maritati è il presidente), l’ASSA, Associazione per la salvaguardia e lo sviluppo di Acaya, Grecia GR (Fondazione Italo-Ellenica), Comune di Martano (Lecce) e il Comitato Promotore per il Club UNESCO, sempre di Lecce.
Un’operazione di altissimo profilo politico, sociale e storico, in un momento delicato in cui pare si stia ricomponendo il puzzle che apre la strada a un futuro inquietante, come se la belva nazista dopo ottant’anni si stesse risvegliando. E ci fa venire un brivido nella schiena.