Aggressione al Policlinico Riuniti di Foggia: Tribunale del Riesame dispone arresti domiciliari per i parenti di Natasha Pugliese
BARI - Il Tribunale del Riesame di Bari ha accolto l’appello presentato dalla Procura di Foggia, annullando il diniego del gip di Foggia riguardo l’arresto dei quattro parenti di Natasha Pugliese, la 23enne di Cerignola deceduta lo scorso settembre. I familiari, accusati di aver aggredito il personale sanitario del Policlinico Riuniti di Foggia, dovranno ora scontare la misura cautelare degli arresti domiciliari.
I quattro, tra cui il padre, due fratelli e lo zio della giovane, erano coinvolti nell’aggressione avvenuta il 4 settembre 2024, subito dopo il decesso della ragazza, presso la sala operatoria della chirurgia toracica del nosocomio foggiano. Secondo le accuse, i familiari di Natasha Pugliese avrebbero aggredito verbalmente e fisicamente medici, infermieri e altro personale sanitario, che si sarebbero rifugiati in una stanza attigua per proteggersi dalla violenza. La scena dell'aggressione, ripresa da alcune telecamere di sorveglianza, aveva suscitato indignazione, diventando rapidamente virale sui social media.
Gli arresti domiciliari sono stati disposti dopo che il Tribunale ha ritenuto l’aggravamento della misura necessario, ma i familiari hanno deciso di presentare ricorso in Cassazione, il quale ora dovrà pronunciarsi sul caso. La vicenda ha sollevato anche il tema della sicurezza negli ospedali e del rispetto nei confronti del personale sanitario.
Parallelamente, sulla morte della 23enne Natasha Pugliese, che risale al 18 giugno 2024, resta aperto un altro filone di indagine, relativo a un possibile caso di colpa medica. Una ventina di medici e operatori sanitari sono attualmente indagati per omicidio colposo, insieme alla persona che quella sera investì la giovane a Cerignola. La morte di Natasha ha scosso profondamente la comunità di Cerignola e non solo, generando un forte dibattito sulla gestione delle emergenze sanitarie e sulla responsabilità professionale.