Casa delle Culture di Bari, “L’isola della Fenice” dove rinascono la vita e la conoscenza dei popoli


BARI - Andrà in scena venerdì 25 aprile 2025, alle ore 20.00, nell’auditorium di Casa delle Culture di Bari, “L’Isola della Fenice”, l'esito del laboratorio di teatro socio-culturale “Del Vento e della Carne - I dialoghi della luna” – VII edizione, l’attività laboratoriale condotta in questi mesi da Andrea Cramarossa del Teatro delle Bambole. L’attività teatrale, la cui partecipazione è stata gratuita, ha coinvolto il popolo migrante ed i cittadini che hanno desiderato prendere parte a questo percorso di animazione territoriale che attraverso l’arte drammatica invita alla conoscenza, al dialogo, allo scambio culturale tra differenti etnie, alla conoscenza delle culture diverse. Il percorso, che ha consentito l’incontro tra persone provenienti da diversi parti del mondo, si conclude quindi con la messa in scena di un atto performativo che vedrà in qualità di attori protagonisti migranti ed italiani che hanno preso parte al laboratorio.

«Tutte le isole sulle quali siamo approdati in questi anni, hanno metaforicamente incarnato l’idea di una terra sconosciuta e in ogni approdo c’è stata la volontà di confrontarsi sul tema del viaggio, ossia sulla necessità che gli esseri umani hanno, e da tempo immemore, di spostarsi, muoversi dalla propria terra, senza, per questo, dimenticarsi delle proprie radici – spiega il regista Andrea Cramarossa - . Abbiamo capito come imparare a fidarci dell’altro che noi non siamo: lo straniero; abbiamo capito come poter ascoltare le parole che fluttuano in questa immensa “Babilonia” che è il mondo in cui viviamo e abbiamo anche capito che la realtà in cui siamo calati e dove ogni giorno siamo chiamati a sorprendere noi stessi e gli altri della bellezza del vivere, altro non è che una delle mille possibili realtà che ogni società ha costruito e che ha ritenuto degna di essere abitata».

“L’Isola della Fenice”, il nome dato all’ultimo atto di questo percorso laboratoriale, «vuole essere la terra della possibilità alla rinascita, alla vita che, comunque e in ogni caso, è sempre pronta a risorgere, farsi accanto alla nostra esistenza finita nel baratro dell’incomunicabilità, una vita che anima un corpo in grado ancora di respirare l’essenza delle cose e, con esse, fondersi in un gioioso canto primordiale, incontenibile, il canto di un rito comunitario ove tutto guarisce, tutto torna al proprio posto, tutto sembra essere sempre stato pura e sola presenza» conclude Cramarossa. L’ingresso è gratuito. Per info e prenotazioni: casadelleculture@reteoltre.it - info@teatrodellebambole.it o telefonare ai numeri 080.6933798 - 347.3003359.

Per quanto riguarda l’esito finale del laboratorio, la conduzione e cura della messa in scena è di Andrea Cramarossa. Coordinamento di Federico Gobbi, mentre le traduzioni sono di Ilaria Sparacimino. In scena ci sono: Giuseppe Alicino, Rosanna Cimmarrusti, Filippo Gulletta, Giuseppe Frittelli, Federico Gobbi, Yakup Kilavuzlu, Caterina Lama, Peter Okenwa, Chikezie Daniel Onyenso, Ilaria Sparacimino, Rossella Stringano. Il laboratorio è promosso dal Centro Polifunzionale “Casa delle Culture” di Bari, finanziato con fondi PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 dall’assessorato alla Giustizia e al Benessere Sociale ed ai Diritti Civili del Comune di Bari e gestito da Medtraining in ati con la cooperativa San Giovanni di Dio.

Casa delle Culture offre servizi di accoglienza residenziale temporanea per 25 persone adulte: a tal fine sono attivi lo Sportello per l’integrazione socio-culturale e sanitaria e lo Sportello di orientamento al lavoro e legale. La struttura rappresenta un presidio per accogliere, orientare, integrare, sostenere ed educare al dialogo, alla solidarietà, alla reciprocità. Un luogo in cui cittadini italiani e migranti, adulti e minori, possono incontrarsi e condividere insieme esperienze significative e storie di vita per costruire ponti culturali, solidali, inclusivi attraverso laboratori, iniziative, presentazioni, spettacoli e mostre.