Lecce: dura nota contro il mancato rinvio della partita dopo la morte del fisioterapista Fiorita
BERGAMO – L'U.S. Lecce ha pubblicato una durissima nota sui propri canali ufficiali per esprimere il proprio disappunto contro la decisione della Lega Calcio di non rinviare la partita contro l'Atalanta, nonostante la tragica morte del fisioterapista Graziano Fiorita. La gara, disputata a pochi giorni dalla sua scomparsa, ha sollevato una grande indignazione tra i dirigenti e i tifosi salentini.
"Nella giornata di oggi, ci siamo trovati a scendere in campo in una partita dai valori calpestati", scrive il club. "Abbiamo giocato con una casacca anonima, priva di colori, stemmi e loghi, che non ci rappresenta. La decisione della Lega di far disputare la partita a sole ore dalla scomparsa di Graziano Fiorita è stata terribilmente irrispettosa, non solo per la famiglia del nostro collaboratore, ma anche per la Società e per i nostri tifosi."
Il Lecce sottolinea come, in altre circostanze, siano state prese decisioni più ragionevoli in situazioni altrettanto dolorose, accennando a una "gerarchia della morte" che dipende dal blasone della società colpita o dal ruolo della persona deceduta. La nota prosegue ricordando l'importante ruolo che figure come Fiorita rivestivano all'interno del gruppo squadra, lontano dai riflettori, ma fondamentali nel mantenere unita la squadra.
Graziano Fiorita, infatti, aveva dedicato 26 anni della sua vita al Lecce, prestando servizio come fisioterapista e guadagnandosi l'affetto e il rispetto di tutti. "Era un uomo che lavorava in silenzio e dava l'esempio, e per noi continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà", si legge nella nota.
Il club esprime anche il proprio disappunto per la gestione della situazione, ricordando che Fiorita è deceduto mentre era in ritiro con la squadra, lontano dalla sua famiglia. Ancora oggi il suo corpo si trova lontano da casa, in attesa che le autorità competenti ne autorizzino il ritorno. Nonostante la tristezza e la rabbia, la squadra ha deciso di scendere in campo, ma con un forte segno di protesta.
"In questa partita 'dei valori calpestati' giocheremo indossando una maglia anonima, senza simboli, senza colori. Non torneremo a vestire la nostra vera maglia fino a quando Graziano non tornerà a casa e non riceverà l'omaggio che merita dalla sua gente", afferma il Lecce nella nota.
Il gesto simbolico della squadra ha rispecchiato anche il comportamento dei tifosi. Al Gewiss Stadium, infatti, la partita è stata sospesa per circa 2 minuti a causa di alcuni fumogeni lanciati dalla Curva Nord di Bergamo, come forma di protesta per il mancato rinvio. La Curva Sud del Lecce ha risposto con uno sciopero totale del tifo, esponendo un enorme nastro nero in segno di lutto e lasciando il settore ospiti semivuoto.
Questa vicenda ha scatenato forti polemiche e un ampio dibattito, non solo nel mondo del calcio, ma anche tra i tifosi e nelle istituzioni calcistiche, sollevando interrogativi sulla gestione del lutto e sulla dignità da riservare alle persone che, in modo silenzioso, contribuiscono al successo delle squadre.