Nicola Losapio declama Rigante: poesia, natura e libertà in una serata di emozioni a Bisceglie


BARI 
– Una poesia, un attore, un pianoforte e l’acqua di una cascata: si potrebbe sintetizzare così l’intensa atmosfera di “Tra fèrue e selénzie de négghie”, serata dedicata alla silloge poetica del poeta biscegliese Demetrio Rigante, svoltasi lo scorso 24 aprile al Circolo Unione di Bisceglie (BAT). Tra gli interpreti, l’attore Nicola Losapio, che ha emozionato il pubblico con la sua interpretazione della poesia “L’acque… e chèra vógghie de libbertò!” (L’acqua… e quella voglia di libertà).

«Una serata di condivisione e alta cultura, una “preghiera artistica” per il mondo e per Papa Francesco» – ha commentato Losapio al termine dell’evento.

La serata, condotta dal dott. Donato De Cillis, presidente del Circolo Unione, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti di spicco: la prof.ssa Rosa Leuci, il mons. Mauro Cozzoli, il dott. Tommaso Fontana, il prof. Nicola Gallo, la prof.ssa Ida Musci, oltre agli alunni della scuola Riccardo Monterisi, al pianista Antonio Marzano e agli attori teatrali Anna Lozito, Carlo Monopoli, Michele Schiavone e lo stesso Losapio.

La poesia: natura e libertà come bene universale

Losapio ha definito “L’acque…” «un vero capolavoro», elogiandone sia la struttura lirica che la profondità del messaggio. Ispirata alla cascata di San Fele, la poesia riflette sull’acqua come elemento primordiale, simbolo di purezza e di desiderio di libertà. Un tema caro a Rigante, che ha vissuto per decenni a stretto contatto con la natura sul Monte Caccia, nei pressi di Spinazzola, durante la sua lunga esperienza in RAI.

«Il contatto con il silenzio e la natura ha ispirato molti dei suoi versi – ha detto Losapio – e la poesia si fa portavoce oggi di un tema attualissimo: il rispetto per l’ambiente.»

L’esibizione: poesia, musica e immagini

La declamazione della poesia è stata accompagnata dalle note evocative del pianista Antonio Marzano, mentre scorrevano sullo schermo le immagini suggestive della cascata di San Fele. Una sinergia artistica che ha colpito il pubblico, tanto che – al termine dell’esibizione – il video è stato richiesto nuovamente, questa volta senza parole, lasciando solo la musica a fluire con l’acqua.

«È stata un’emozione profonda – ha raccontato Losapio – vedere come la poesia possa ancora toccare nel profondo e trasmettere messaggi urgenti, come quello ambientale.»

Gli ospiti e i momenti più toccanti

Tra i momenti più intensi della serata, il ricordo commosso del prof. Eugenio Monopoli, padre dell’attore Carlo, a cui è stato intitolato il foyer del Teatro Garibaldi; la poesia declamata da Ida Musci; e le parole di Mons. Cozzoli, che ha definito l’opera di Rigante «una risorsa artistica da custodire».

Losapio ha voluto ringraziare pubblicamente Demetrio Rigante, l’Associazione La Canigghìe e il Circolo Unione di Bisceglie per l’opportunità:

«È stata una serata speciale, fatta di bellezza, emozione e riflessione. Un momento di vera “alta cultura”, in cui la poesia ha parlato al cuore di tutti.»

Una poesia che diventa impegno, una voce che diventa invito: a difendere l’ambiente, a custodire la bellezza, a celebrare la libertà.