Bari, rubata l’auto della dottoressa Annichiarico durante un congresso: appello del figlio sui social
BARI – Un furto che va oltre la semplice sottrazione di un veicolo: si tratta di una perdita dal forte impatto personale e sociale. È quanto accaduto ieri, 5 maggio, nei pressi dell’Hotel Nicolaus Sheraton di Bari, dove era in corso un congresso sulle malattie rare. A essere rubata è stata una Kia Sportage del 2018, targa FW516LS, appartenente alla dottoressa Giuseppina Annichiarico, responsabile del Coordinamento regionale delle malattie rare.
A denunciare l’accaduto è stato il figlio della dottoressa, Ettore, con un post toccante pubblicato sui social: “Ma questa non è solo la storia generica di un furto – scrive – perché bisognerebbe comprendere il valore che quell’auto ha per me e per tutti noi”.
Non si tratta di un’auto qualsiasi, ma di un mezzo modificato per la guida di persone con disabilità: comandi su misura, adattamenti specifici al volante e una plancia completamente ristrutturata per rispondere a esigenze motorie particolari. All'interno dell’auto, inoltre, si trovavano la sedia a rotelle di Ettore, il cartellino per disabili e la borsa da medico della dottoressa Annichiarico, sempre pronta a intervenire in qualsiasi momento.
“Ricreare tutto questo sarebbe davvero difficile – prosegue Ettore – e, per me, significherebbe vedere allontanarsi sempre più la speranza di poter tornare a guidare. Ma non è solo questo: quell’auto ha significato movimento, assistenza, servizio. Ha rappresentato lo strumento quotidiano attraverso cui una donna instancabile ha potuto raggiungere chi aveva bisogno, spesso annullando se stessa per mettersi al servizio degli altri”.
L’appello si conclude con un invito accorato: “Quell’auto, tra mille urgenze, permetteva a una donna sempre pronta a servire la comunità di essere dove più serviva. E quindi chiedo che questo comunicato si diffonda il più possibile, affinché, cortesemente, l’auto possa essere ritrovata e continuare a svolgere il suo piccolo grande compito”.
Intanto, le forze dell’ordine sono state allertate e hanno avviato le ricerche. Chiunque avesse notizie utili può contattare le autorità competenti. L’auspicio è che il tam tam social possa contribuire a riportare a casa non solo un mezzo di trasporto, ma un pezzo fondamentale della quotidianità e dell’indipendenza di due persone che, in modi diversi, si dedicano ogni giorno alla comunità.