Conclave in progress: “Continuità con Francesco?”. Master alla “Sapienza”
FRANCESCO GRECO. ROMA – Sarà un Pontificato in continuità ontologica col polisemico messaggio di Francesco? Il nuovo Papa riprenderà i temi forti che hanno caratterizzato i 12 anni (2013-2025) del suo Pontificato? Fra cui il ruolo delle donne nella Chiesa, la comunione ai divorziati, le unioni gay, la sacralità del Creato, l’apertura alle altre confessioni, l’ossessione della pace, etc.?
E l’inclusività militante, diffusa: la vicinanza agli esclusi, le telefonate alla gente umile, i trans a pranzo e quant’altro.
Sullo sfondo il risanamento del bilancio del Vaticano (il costo dei funerali sarebbe stato sostenuto da un privato).
Tante le incognite sul Conclave in itinere o, come direbbero i Cinesi, grande il disordine sotto il cielo. In un momento storico segnato da un dinamismo geo-politico che ridiscute consolidati equilibri per abbozzarne di nuovi, in termini convulsi, escatologici, quasi esponenziali e che probabilmente avrà dei riflessi sull’elezione del successore tanti sono gli intrecci, i livelli, le contaminazioni, palesi e carsiche.
In un Occidente che fa i conti con la crisi della fede, il calo delle vocazioni (l’anno scorso solo 29 nuovi sacerdoti in Germania, 26 mln di cattolici, qui la Chiesa ha 800mila dipendenti) e dei fedeli (si traduce anche in meno entrate, ma ha influito il covid). Occidente secolarizzato. Paradossalmente avrebbe bisogno di una ri-evangelizzazione.
Materia complessa, dinamica, in continua evoluzione, affrontata, nelle intime declinazioni e interstizi, a Roma, “La Sapienza” (la più grande Università d’ Europa, 195 corsi di laurea), nei master in Istituzioni Parlamentari “Mario Galizia” per Consulenti d’Assemblea e Scienze Elettorali del Governo, titolo “Dentro il Conclave” (Temi, sfide, voti).
Ne hanno discusso (diretta streaming e Radio Radicale) docenti, vaticanisti, giornalisti, saggisti. Due ore intense, condotte con leggerezza dal prof. Francesco Clementi (firma il saggio “Città del Vaticano”, il Mulino), che hanno fatto il punto sullo status quo (aggiornato in tempo reale) e dato uno sguardo indiscreto all’orizzonte in progress, rileggendo, in termini dialettici. il Pontificato di Bergoglio dal “Buonasera” del 13 marzo 2013 a “Nessuna pace è possibile senza disarmo” (20 aprile 2025).
Maria Antonietta Calabrò (HuffPost, in libreria con “Il trono e l’altare”, Cantagalli) ha rammentato che i Cardinali giurano di non prestare ascolto a ogni forma di interferenza, pressione, lusinga da parte di autorità secolari, fra cui “influenze politiche e denaro”.
Appunto, i soldi. Carlo Marroni (Sole 24 Ore), si è chiesto se il nuovo Pontefice proseguirà l’opera di risanamento dei bilanci vaticani: “Bergoglio ha fatto molta pulizia, anche se non ha licenziato nessuno… Lo IOR non è più una banca offshore… La metà del patrimonio immobiliare della Santa Sede è affittato a prezzi politici”.
Monica Mondo (TV2000, “Selfie. Dialogo sulla Chiesa con il teologo dei tre Papi”, Cantagalli): “Molti Cardinali provengono da Africa e Asia… Penso che non ci sarà un Papa americano… E’ probabile che sarà italiano…La cosa più importante oggi è l’unità della Chiesa”.
Paolo Rodari (RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana): “Francesco era per una Chiesa di tutti… Un Papa di prossimità… Più sui temi che sugli uomini… Il successore li abbraccerà per portarli avanti? Sarà un Conclave molto incerto…”.
In chiusura, Clementi ha definito “un fatto rivoluzionario” le dimissioni di Benedetto XVI (11 febbraio 2013), mentre il prof. Stefano Ceccanti ne legge una “desacralizzazione della figura del Pontefice” e pensa a una sorta di “federalismo” della Chiesa, tanto diversificate sono ormai le realtà socio-politiche e culturali nelle zone del mondo e condivide: “E’ possibile che il Papato resti in Italia”.
Sin dal ricovero di Franciscus (primi di aprile), i Cardinali (grossolanamente i media li dividono in progressisti e conservatori, non tenendo conto di una certa trasversalità e derubricando il ruolo delle Congregazioni e i numeri: il 25% dell’America Latina è cattolico e in Europa, Germania Belgio, Francia e Gran Bretagna aumentano i battesimi da adulti), hanno discusso fra loro dei futuri equilibri e assetti in questo particolare momento storico, per cui non dovrebbero arrivare al Conclave impreparati.
Inoltre, in questi giorni di Novendiali (i 9 giorni successivi al dies natalis del Papa), alcuni hanno celebrato anche fuori da San Pietro (la Basilica di San Filippo Neri, per dire).
Apertura Conclave il 7 maggio, ore 16.30 (si parlerà la lingua italiana). 4 votazioni quotidiane, per 3 giorni. Poi pausa di un giorno. Maggioranza qualificata: 89 su 133 elettori. Voto segreto
E mentre lo Spirito Santo aleggia nella Cappella Sistina, più prosaicamente, e un po’ provinciale, c’è chi sponsorizza i suoi: Trump spinge il Cardinale di New York (Timothy Dolan) e Macron, nel suo piccolo, Jean-Marc Aveline, Cardinale di Marsiglia. Ci sono vari modi di “bruciare” un candidato. Questo è uno. Anche loro hanno svuotato i frigo-bar?
E l’inclusività militante, diffusa: la vicinanza agli esclusi, le telefonate alla gente umile, i trans a pranzo e quant’altro.
Sullo sfondo il risanamento del bilancio del Vaticano (il costo dei funerali sarebbe stato sostenuto da un privato).
Tante le incognite sul Conclave in itinere o, come direbbero i Cinesi, grande il disordine sotto il cielo. In un momento storico segnato da un dinamismo geo-politico che ridiscute consolidati equilibri per abbozzarne di nuovi, in termini convulsi, escatologici, quasi esponenziali e che probabilmente avrà dei riflessi sull’elezione del successore tanti sono gli intrecci, i livelli, le contaminazioni, palesi e carsiche.
In un Occidente che fa i conti con la crisi della fede, il calo delle vocazioni (l’anno scorso solo 29 nuovi sacerdoti in Germania, 26 mln di cattolici, qui la Chiesa ha 800mila dipendenti) e dei fedeli (si traduce anche in meno entrate, ma ha influito il covid). Occidente secolarizzato. Paradossalmente avrebbe bisogno di una ri-evangelizzazione.
Materia complessa, dinamica, in continua evoluzione, affrontata, nelle intime declinazioni e interstizi, a Roma, “La Sapienza” (la più grande Università d’ Europa, 195 corsi di laurea), nei master in Istituzioni Parlamentari “Mario Galizia” per Consulenti d’Assemblea e Scienze Elettorali del Governo, titolo “Dentro il Conclave” (Temi, sfide, voti).
Ne hanno discusso (diretta streaming e Radio Radicale) docenti, vaticanisti, giornalisti, saggisti. Due ore intense, condotte con leggerezza dal prof. Francesco Clementi (firma il saggio “Città del Vaticano”, il Mulino), che hanno fatto il punto sullo status quo (aggiornato in tempo reale) e dato uno sguardo indiscreto all’orizzonte in progress, rileggendo, in termini dialettici. il Pontificato di Bergoglio dal “Buonasera” del 13 marzo 2013 a “Nessuna pace è possibile senza disarmo” (20 aprile 2025).
Maria Antonietta Calabrò (HuffPost, in libreria con “Il trono e l’altare”, Cantagalli) ha rammentato che i Cardinali giurano di non prestare ascolto a ogni forma di interferenza, pressione, lusinga da parte di autorità secolari, fra cui “influenze politiche e denaro”.
Appunto, i soldi. Carlo Marroni (Sole 24 Ore), si è chiesto se il nuovo Pontefice proseguirà l’opera di risanamento dei bilanci vaticani: “Bergoglio ha fatto molta pulizia, anche se non ha licenziato nessuno… Lo IOR non è più una banca offshore… La metà del patrimonio immobiliare della Santa Sede è affittato a prezzi politici”.
Monica Mondo (TV2000, “Selfie. Dialogo sulla Chiesa con il teologo dei tre Papi”, Cantagalli): “Molti Cardinali provengono da Africa e Asia… Penso che non ci sarà un Papa americano… E’ probabile che sarà italiano…La cosa più importante oggi è l’unità della Chiesa”.
Paolo Rodari (RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana): “Francesco era per una Chiesa di tutti… Un Papa di prossimità… Più sui temi che sugli uomini… Il successore li abbraccerà per portarli avanti? Sarà un Conclave molto incerto…”.
In chiusura, Clementi ha definito “un fatto rivoluzionario” le dimissioni di Benedetto XVI (11 febbraio 2013), mentre il prof. Stefano Ceccanti ne legge una “desacralizzazione della figura del Pontefice” e pensa a una sorta di “federalismo” della Chiesa, tanto diversificate sono ormai le realtà socio-politiche e culturali nelle zone del mondo e condivide: “E’ possibile che il Papato resti in Italia”.
Sin dal ricovero di Franciscus (primi di aprile), i Cardinali (grossolanamente i media li dividono in progressisti e conservatori, non tenendo conto di una certa trasversalità e derubricando il ruolo delle Congregazioni e i numeri: il 25% dell’America Latina è cattolico e in Europa, Germania Belgio, Francia e Gran Bretagna aumentano i battesimi da adulti), hanno discusso fra loro dei futuri equilibri e assetti in questo particolare momento storico, per cui non dovrebbero arrivare al Conclave impreparati.
Inoltre, in questi giorni di Novendiali (i 9 giorni successivi al dies natalis del Papa), alcuni hanno celebrato anche fuori da San Pietro (la Basilica di San Filippo Neri, per dire).
Apertura Conclave il 7 maggio, ore 16.30 (si parlerà la lingua italiana). 4 votazioni quotidiane, per 3 giorni. Poi pausa di un giorno. Maggioranza qualificata: 89 su 133 elettori. Voto segreto
E mentre lo Spirito Santo aleggia nella Cappella Sistina, più prosaicamente, e un po’ provinciale, c’è chi sponsorizza i suoi: Trump spinge il Cardinale di New York (Timothy Dolan) e Macron, nel suo piccolo, Jean-Marc Aveline, Cardinale di Marsiglia. Ci sono vari modi di “bruciare” un candidato. Questo è uno. Anche loro hanno svuotato i frigo-bar?