Minervino Murge, al via l’espianto del primo ulivo infetto da Xylella nel nord Barese


Coldiretti: "Urgente l'intervento contro la sputacchina e la pulizia delle aree incolte"

Minervino Murge (BT), 5 maggio 2025 – Prenderanno il via a breve le operazioni di espianto del primo ulivo colpito dalla Xylella fastidiosa nella zona di Minervino Murge, a ridosso del Parco dell’Alta Murgia, nel nord Barese. Si tratta di un evento particolarmente preoccupante per l’intera area, finora rimasta immune al temuto batterio che ha devastato migliaia di ettari di uliveti in Salento e nel sud della Puglia.

L’area infetta si estende per circa 50 metri quadrati e, secondo le prime valutazioni, saranno circa settanta gli alberi da abbattere per contenere l’infezione. L’intervento è stato disposto a seguito delle analisi condotte dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, in collaborazione con Coldiretti, che ha confermato la presenza della Xylella fastidiosa sottospecie pauca, la stessa che ha colpito in precedenza il leccese e il brindisino.

Non è il primo caso registrato nel nord Barese: una pianta infetta era stata individuata lo scorso anno in un vivaio a Canosa di Puglia, sempre in provincia di Barletta-Andria-Trani. Tuttavia, la presenza della Xylella alle porte del Parco dell’Alta Murgia rappresenta un campanello d’allarme ancora più forte.

“L’espianto è necessario per eliminare la fonte di inoculo e arrestare l’avanzata del batterio – sottolinea Coldiretti Puglia in una nota – ma sono urgenti anche le lavorazioni artificiali contro la sputacchina, principale vettore della malattia”.

Coldiretti ricorda l’importanza delle misure fitosanitarie anche da parte degli enti pubblici, come Comuni, consorzi di bonifica, Anas e Demanio, ai quali è affidato il compito di pulire campi abbandonati, cigli stradali e aree incolte, ambienti ideali per la proliferazione degli insetti vettori.

Nella zona infetta di Minervino è stata anche istituita una zona cuscinetto di 2,5 chilometri di raggio, all’interno della quale sarà intensificata la sorveglianza e il monitoraggio, per verificare l’eventuale presenza di altri alberi malati. L’area è stata ufficialmente delimitata secondo i protocolli regionali, e le squadre incaricate procederanno in tempi rapidi con la rimozione delle piante.

“Non esiste ancora una cura contro la Xylella – ricorda Coldiretti – per questo la prevenzione e la pulizia delle aree sensibili restano ad oggi l’unico strumento efficace per rallentare la diffusione del batterio”.

L’emergenza Xylella torna dunque a minacciare il patrimonio olivicolo pugliese, questa volta in territori sinora ritenuti “zona indenne”. A rischio non solo la biodiversità e la produzione di olio, ma anche il paesaggio e l’economia agricola di una delle aree naturali più suggestive della regione.