Libri: presentato lo “Zibaldone Barese” di Vittorio Polito nell’Aula Magna dell’Università di Bari
PIERO LADISA - È stato presentato nella splendida e gremitissima Aula Magna dell’Università di Bari il saggio di Vittorio Polito “Zibaldone Barese” (WIP Edizioni) con gli interventi del Magnifico Rettore, Stefano Bronzini, della prof.ssa Rosita Orlandi, Storica delle Relazioni Internazionali, dell’artista dott.ssa Marialuisa Sabato, del prof. Nicola Triggiani, ordinario di Procedura Processuale Penale del nostro Ateneo, che ha anche moderato l’incontro.
Tutti hanno avuto parole di elogio per il prolifico autore che è alla sua ennesima pubblicazione, tutte dedicate a Bari, alla Baresità, a San Nicola, al dialetto barese, ai Santi protettori degli otorinolaringoiatri ed altri ancora, tutti presentati da personalità qualificate della cultura
Il prof. Nicola Triggiani che ha introdotto l’evento ha ricordato il lungo e articolato percorso artistico-culturale che ha portato Vittorio Polito a scrivere lo Zibaldone barese, definendo l’autore un “instancabile divulgatore della Baresità”: è questo, infatti, il tema più ricorrente nelle sue numerose pubblicazioni. Questo dodicesimo libro, in particolare, contiene davvero una miniera di informazioni, storie, aneddoti, leggende e curiosità di grande interesse per tutti, a cominciare dagli stessi baresi, molti dei quali non conoscono le tante bellezze e meraviglie di Bari. Sembra quasi che l’autore – riproducendo all’interno del volume anche le presentazioni e le copertine dei precedenti volumi (tra i quali “Baresità e … maresità”, “Baresità, curiosità e …”, “Pregáme a la barése”, scritto a quattro mani con Rosa Lettini, “San Nicola, il dialetto barese e … Miracoli, leggende e curiosità” ; “Baresi Doc”) –, abbia voluto chiudere un ciclo per aprirne un altro, dato che la voglia di raccontare Bari e la sua gente lo condurrà sicuramente a nuove “avventure” editoriali baresi.
Nel suo intervento, Rosita Orlandi, che ha firmato anche la prefazione del saggio, ha avuto parole di stima per Vittorio, sottolineando la sua curiosità intellettuale nella ricerca e descrizione di storie e fatti che riguardano la nostra città. «Ogni autore – ha detto Orlandi - nutre la legittima aspirazione che le sue opere parlino da sole e che siano in grado di viaggiare autonomamente per il mondo. E questo accade certamente alla copiosa produzione letteraria di Vittorio Polito. Eppure lo stesso Polito, tempo fa, in una conversazione privata ebbe a lamentarsi: “Non so perché, ma ogni volta che si parla di un mio libro si finisce col parlare di me!” La spiegazione è facile da trovare: tutte le opere di questo fecondo scrittore rispecchiano fedelmente alcuni aspetti fondamentali della sua personalità. Quest’ultimo Zibaldone barese, in particolare, riunisce in sé tre caratteristiche fondamentali del Nostro. La baresità, innanzitutto. Un sentimento profondo e orgoglioso che si nutre del dialetto, elegante e mai lezioso, che ispira e traduce poesie (persino una sul Covid), ma anche preghiere e ricette di cucina; e poi delle chiese e delle edicole religiose della città vecchia, e dei palazzi, delle strade e delle tradizioni del borgo murattiano e della città moderna. Un amore appassionato che cerca, studia e racconta storie, leggende; che rievoca proverbi del passato e antichi mestieri ormai scomparsi, e fatti e personaggi della cultura antica e recente della città.
E poi, la curiosità intellettuale, il grande stimolo che alimenta e sviluppa le intelligenze e i caratteri, che innesca la conoscenza e la creatività. Curiosità che è alla base di questo Zibaldone, e che genera curiosità nel lettore. Si viaggia così dalle notizie storiche su Piazza Mercantile e Palazzo del Sedile alla caravella simbolo della Fiera del Levante, dai cenni storici sui Circoli cittadini ai miti sulle origini di Bari, dal dualismo devozionale fra San Sabino e San Nicola alle originali iniziative scientifico-artistiche-gastronomiche del noto citologo barese Matteo Gelardi ed alle esperienze locali per la donazione del sangue.
Un’ultima annotazione sulla visione collettiva della cultura dimostrata da Vittorio Polito in quest’ultimo lavoro, in cui sono presenti, a vario titolo, i contributi di diversi studiosi e accademici sia su argomenti specifici, sia su tematiche affrontate in precedenti libri dallo stesso Polito. Una sorta di tavola rotonda virtuale, che ha il merito di presentare al lettore punti di vista diversi, ma tutti molto competenti e qualificati, su tematiche assai interessanti quali il ruolo dei dialetti, il declino della devozione popolare, la diffusione del culto di San Nicola, il valore della storia locale nella cultura giovanile.»
L’artista Marialuisa Sabato, autrice della copertina, ha avuto parole di elogio e di amicizia con Vittorio Polito, avendo già collaborato alla realizzazione di ben quattro copertine ed illustrando interamente due dei suoi testi. Per spiegare il significato di questa intensa collaborazione ha raccontato al pubblico presente, attraverso un breve excursus storico, l’importanza ed il valore delle illustrazioni che hanno accompagnato l’uomo sin dalle sue origini. «I racconti della vita e delle usanze delle popolazioni nel corso dei secoli, a partire già dalle antiche grotte rupestri, in molti casi, sono state l’unica fonte di conoscenza della cultura e della vita di quei tempi. Oggi sicuramente il ruolo dell’illustrazione è cambiato profondamente, ma non è meno importante, perché accompagna il testo al quale si affianca abbracciandolo e porgendolo al lettore come un dono meravigliosamente incartato, attirando in questo modo la sua attenzione ed alimentandone la curiosità.»
Infine Vittorio Polito ha ringraziato il Magnifico Rettore per il suo intervento e per aver ospitato l’evento nell’Aula Magna dell’Ateneo Barese, massimo tempio della cultura, tutti i relatori per i pregiati interventi e per l’amicizia e l’onore che gli riservano, l’editore Stefano Ruocco e le testate giornalistiche che hanno recensito l’ultima fatica dello scrittore, che ha dato appuntamento per la prossima presentazione prevista per il 16 ottobre preso il prestigioso Circolo Unione di Bari.