Taranto, nuova spaccata nel centro città: preso di mira un circolo ricreativo in via Generale Messina, ladro messo in fuga


TARANTO
 – Ancora un tentato furto nel cuore di Taranto. Questa volta nel mirino dei malviventi è finito un circolo ricreativo di via Generale Messina, già vittima di un colpo nei giorni scorsi. Intorno alle 3 del mattino, ignoti hanno cercato di fare irruzione sfondando la porta d’ingresso, ma il colpo non è andato a segno grazie alla prontezza del figlio del titolare, che dormiva all’interno del locale proprio per difenderlo da eventuali nuovi attacchi.

Secondo le prime ricostruzioni, il tentato furto ricalca il modus operandi di altri episodi simili avvenuti recentemente in città: porte sfondate a calci o con bastoni, incursioni rapide e fuga con quanto possibile. Anche in questo caso, il ladro – vestito con abiti chiari, come già rilevato in precedenti filmati delle telecamere di sorveglianza – è stato costretto alla fuga quando si è accorto della presenza dell’uomo all’interno dell’esercizio.

Le immagini raccolte nei giorni scorsi e i dettagli forniti dai titolari delle attività prese di mira sembrano indicare che si tratti sempre della stessa persona, che da giorni sta seminando allarme tra i commercianti del centro.

Il titolare del circolo, ancora scosso, ha lanciato un appello alle forze dell’ordine, chiedendo un maggiore presidio nelle ore notturne e più controlli mirati nelle vie del centro, teatro di un’escalation di episodi preoccupanti che stanno minando la sicurezza dei piccoli imprenditori e dei residenti.

«Non possiamo vivere nella paura ogni notte – ha dichiarato –. Abbiamo bisogno di aiuto concreto e immediato. Non possiamo sempre aspettare che qualcuno venga a difenderci. Servono pattugliamenti e interventi rapidi, prima che ci scappi qualcosa di peggio».

Le indagini sono in corso. Gli inquirenti stanno analizzando le immagini di videosorveglianza della zona per identificare l’autore del tentato furto e fare chiarezza sulla possibile serie di colpi collegati tra loro. Nel frattempo, cresce la tensione tra gli esercenti della zona, sempre più decisi a farsi sentire per chiedere sicurezza e protezione.