Taranto, protesta disperata per la mancanza d’acqua: “Riattaccateci l’acqua o ci buttiamo giù”


TARANTO
– Momenti di tensione nel primo pomeriggio di oggi in via Giovan Giovine, civico 7, dove due giovani donne hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto dal tetto del palazzo in cui abitano, per protestare contro la mancanza di acqua che, da una settimana, affligge loro e le altre famiglie dello stabile.

Le due residenti si sono arrampicate fino al terrazzo dell’edificio – un immobile privato di tre piani – e si sono sedute a cavalcioni sul cornicione pericolante, proprio lo stesso crollato parzialmente il 19 aprile scorso, evento che aveva portato a un’ordinanza di sgombero. Nonostante ciò, molti inquilini non hanno lasciato le proprie abitazioni, dichiarando di non avere alternative o risorse per trasferirsi altrove.

L’azione estrema è partita intorno alle 13.30, dopo che l’ennesimo appello pubblico, lanciato anche attraverso i microfoni di Antenna Sud in un servizio andato in onda questa mattina, era caduto nel vuoto. Gli abitanti del civico 7 lamentano che l’Acquedotto Pugliese avrebbe rimosso il contatore centrale dell’acqua, lasciando 23 famiglie senza fornitura idrica.

Sul posto sono intervenute in pochi minuti la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco con un’autoscala e un mezzo del 118. Gli agenti della Squadra Volanti hanno stabilito un contatto telefonico con le due donne, tentando di rassicurarle e convincerle a scendere. Nel frattempo, i Vigili del Fuoco hanno installato un materasso gonfiabile sotto il palazzo, per prevenire conseguenze tragiche in caso di caduta.

Dopo alcune ore di trattativa, le due donne sono state convinte a desistere e la situazione è tornata sotto controllo. Ma il disagio resta. Le famiglie che continuano ad abitare lo stabile chiedono risposte urgenti e interventi immediati, denunciando l’abbandono istituzionale e una condizione di vita insostenibile.

Senza acqua non si può vivere – dicono i residenti – e la paura per la stabilità del palazzo è solo uno dei problemi. Vogliamo essere ascoltati prima che accada l’irreparabile”.

Ora si attende una presa di posizione ufficiale da parte delle istituzioni locali e dell’Acquedotto Pugliese. Intanto, la tensione in via Giovan Giovine resta palpabile, e le famiglie si preparano a nuove iniziative se non arriveranno risposte concrete.