Telefoni in carcere a Bari: 17 indagati, coinvolto anche un medico
BARI - L'inchiesta della Procura di Bari sull'utilizzo illecito di telefoni cellulari all'interno del carcere del capoluogo pugliese ha raggiunto una nuova fase. Il pubblico ministero Desire Digeronimo ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari che vede coinvolti 17 indagati. A tutti viene contestato il reato di accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i dispositivi venivano utilizzati dai detenuti per effettuare telefonate e videochiamate a familiari e amici all'esterno delle mura carcerarie. Tra gli indagati figurano diversi residenti di Bari, ma anche persone provenienti da Acquaviva delle Fonti, Conversano, Andria e Mesagne.
Un profilo di particolare rilievo nella lista degli indagati è quello di un medico in servizio presso il carcere di Bari. A suo carico viene ipotizzato il reato di omessa denuncia da parte di un pubblico ufficiale. L'accusa, infatti, ritiene che il medico non avrebbe segnalato il possesso di un telefonino da parte di un detenuto, pur essendone a conoscenza.
L'inchiesta mira a far piena luce sulle modalità con cui i cellulari riuscivano a entrare e a essere utilizzati all'interno della struttura penitenziaria, evidenziando una potenziale falla nel sistema di sicurezza e controllo. Con la conclusione delle indagini preliminari, la Procura si prepara a decidere sulle eventuali richieste di rinvio a giudizio per i 17 indagati.