Carne di cinghiale, via libera alla commercializzazione in Puglia: svolta epocale su imbeccata della CIA
BARI - Presto in Puglia sarà possibile commercializzare al dettaglio o somministrare a livello locale piccoli quantitativi di carne di cinghiale, su richiesta del consumatore finale o degli esercenti di piccoli esercizi commerciali. Una svolta che apre nuovi scenari per strutture ricettive, imprenditori locali e per il turismo enogastronomico, grazie alla proposta di modifica dell’articolo 15 della legge regionale 28 del 2018, formalizzata dall’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.
Ad oggi, la normativa vieta la vendita della fauna selvatica abbattuta, ma l’emendamento punta a consentire la fornitura diretta di carne di cinghiale, a condizione che venga lavorata e controllata in centri riconosciuti, con rigorose ispezioni veterinarie e analisi di tracciabilità e igiene. Restano vietate la vendita di fauna selvatica diversa dal cinghiale e la commercializzazione di animali morti per incidenti stradali.
L’iniziativa nasce da un confronto promosso lo scorso febbraio dalla CIA Agricoltori Italiani di Puglia durante l’evento “Fauna selvatica in Puglia, novità in materia di gestione e contenimento” a Castellaneta (Ta), dove imprenditori agricoli, amministratori, veterinari e tecnici hanno evidenziato le difficoltà della filiera corta del cinghiale in Puglia rispetto ad altre regioni italiane.
«Con questo emendamento – ha dichiarato l’assessore Pentassuglia – puntiamo a promuovere una filiera corta della carne di cinghiale, garantendo sicurezza e qualità , e sostenendo le aziende agricole locali.»
Il presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale Gennaro Sicolo ha sottolineato: «Si tratta di un segnale forte di impegno sul delicato tema del contenimento della fauna selvatica. Ora è il momento di tradurre in pratica anni di studi e analisi.»
Anche il vicepresidente vicario regionale di CIA Puglia Giannicola D’Amico ha evidenziato come la misura nasca dall’ascolto continuo delle esigenze di agricoltori e operatori, contribuendo a un’azione concreta e innovativa sul territorio.
Il direttore dell’area Due Mari Taranto-Brindisi, Vito Rubino, ha infine ringraziato la Regione e l’assessore Pentassuglia per la collaborazione e l’attenzione dimostrata.
Questa nuova normativa rappresenta una vera svolta per l’economia rurale pugliese, favorendo lo sviluppo di un mercato locale sostenibile e di qualità , valorizzando un prodotto tipico con importanti ricadute economiche e turistiche.

