Febbre del Nilo Occidentale: 5 morti in Italia, casi sotto monitoraggio anche dall’ECDC


LECCE - Mentre se ne parla ancora troppo poco, lo “Sportello dei Diritti” continua a lanciare l’allarme sulla diffusione della Febbre del Nilo Occidentale, un virus potenzialmente letale trasmesso dalle zanzare, che il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) tiene sotto stretto monitoraggio.

Secondo le autorità sanitarie, sono cinque i decessi confermati in Italia nel 2025. L’ultimo caso, segnalato ieri, riguarda un uomo di 80 anni con gravi patologie pregresse, deceduto in Campania. Nei giorni precedenti, un altro uomo di 74 anni, affetto da insufficienza renale e contagiato dal virus, ha perso la vita in un ospedale napoletano. Altri tre decessi si sono verificati la scorsa settimana tra Latina (a sud di Roma) e Novara, in Piemonte.

Nonostante l’allerta, gli esperti sottolineano che nella maggior parte dei casi l’infezione decorre in forma lieve o del tutto asintomatica. I sintomi, quando presenti, sono simili a quelli di una comune influenza: febbre moderata, nausea, mal di testa, dolori muscolari, rash cutanei e stanchezza. Solo una piccola percentuale dei pazienti (meno del 15%), in particolare soggetti anziani o immunocompromessi, sviluppa complicazioni neurologiche gravi come meningite o encefalite.

Latina la provincia più colpita

Dall’inizio dell’anno, 28 casi sono stati confermati nella sola provincia di Latina, che risulta essere l’area più colpita. La presenza di ampie zone umide e agricole potrebbe favorire la diffusione del virus. Non a caso, fino a un secolo fa, proprio in quella zona la malaria era molto diffusa.

Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, la circolazione del virus può avvenire anche in ambito domestico: alcune specie di zanzare della macchia potrebbero introdursi nelle abitazioni, infettare animali d’allevamento o da compagnia nella fase di viremia e così contribuire al ciclo di trasmissione.

Prevenzione: cosa fare

Le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza di prevenire la proliferazione delle zanzare, soprattutto evitando ristagni d’acqua – come il classico sottovaso sempre pieno – e limitando l’esposizione nelle ore serali. In caso di sintomi sospetti, è fondamentale consultare tempestivamente il medico di famiglia.

Non esistono vaccini né trattamenti specifici contro la Febbre del Nilo Occidentale. I farmaci attualmente utilizzati servono solo a lenire i sintomi.

Il monitoraggio dell’ECDC

L’ECDC pubblica ogni venerdì pomeriggio un rapporto aggiornato sulla diffusione della Febbre del Nilo Occidentale in Europa, con mappe, dati comparativi e analisi per area geografica. Questo report settimanale serve a informare le autorità sanitarie e guidare le misure di contenimento previste dalla normativa europea sulla sicurezza della salute pubblica.

Resta dunque fondamentale, oltre alla sorveglianza sanitaria, una corretta informazione ai cittadini e alle istituzioni locali per evitare che il virus del Nilo occidentale, oggi trascurato dai media, diventi una nuova emergenza silenziosa.