Il dolore: curiosità e proverbi


VITTORIO POLITO -
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il dolore come “una sensazione spiacevole e un’esperienza emotiva dotata di un tono affettivo negativo associata a un danno tessutale potenziale o reale e, comunque, descritta in rapporto a tale danno”.

Il dolore in sostanza è qualsiasi sensazione soggettiva di sofferenza provocata da un male fisico o psicologico. Abbiamo così il mal di testa, di denti, di spalla, dolori reumatici ecc. Vi sono poi espressioni: letto di dolore, in cui si è costretti da lunga e grave malattia; terapia del dolore, che blocca la percezione dolorosa con mezzi farmacologici, chirurgici o d’altro tipo, nel caso di gravi malattie (come neoplasie o patologie croniche). In riferimento al dolore psicologico parliamo di patimento dell’animo, dello strazio, della sofferenza morale ecc. Vi sono poi le espressioni: atto di dolore, per i cattolici, l’orazione che si recita nel sacramento della penitenza dopo la confessione dei peccati; i sette dolori di Maria Vergine, oppure quel figlio è stato sempre un gran dolore per la sua povera mamma. In sostanza il dolore è una complessa esperienza sensoriale ed emotiva che segnala un danno reale o potenziale all’organismo.

Ma quali sono i tipi di dolore? C’è quello acuto, di breve durate legato ad una malattia che scompare con la guarigione; c’è quello cronico che persiste nel tempo e può diventare esso stesso una malattia; c’è quello somatico proveniente da muscoli, articolazioni ecc.; vi è quello viscerale originato da organi interni, difficile da localizzare; c’è quello psicogeno provocato da fattori emotivi e psicologici ecc.

Ci sono poi i grandi dolori che non hanno parole per esprimersi e sono soprattutto quelli che colpiscono l’intimo: la scomparsa di un figlio/a, di un genitore o di una persona cara, evenienze che addolorano ancora di più se sono improvvise o inaspettate. In Italia la legge 38/2010, ha istituito la “Giornata del Sollievo” (Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore), che sancisce il diritto di ogni cittadino ad accedere a queste forme di assistenza. Questa legge mira a garantire il rispetto della dignità e dell’autonomia del paziente, promuovendo la qualità della vita e fornendo un'assistenza adeguata e appropriata. Inoltre, la “Giornata del Sollievo” è un momento per informare e sensibilizzare sull’importanza delle cure palliative e della terapia del dolore, strumenti fondamentali per migliorare la qualità della vita di chi soffre. Si tratta di un’occasione per ribadire che prendersi cura del paziente, alleviando la sua sofferenza, è sempre possibile, anche quando la guarigione non è più raggiungibile.

E i proverbi che dicono?

Il primo dolore sono i denti e il secondo gli orecchini. Una volta era così per la donna quando il foro ai lobi veniva fatto con mezzi rudimentali costituendo quindi una vera e propria sofferenza. 

Meglio dolore di borsa che di cuore. Meglio avere perdite finanziarie che dispiaceri nell’amore e negli affetti.

Chi racconta il suo dolore perde mezzo onore. L’uomo forte soffre in silenzio, non tormenta gli altri con particolari descrizioni o lamenti. L’uomo che si lagna spesso è senza dignità, in quanto svela la propria intimità senza ritegno.

Quando il dolore gira il male è leggero. Quando il dolore si muove per le varie parti del corpo si tratta di un male passeggero. 

Di dolore non si muore, ma si muore di felicità. L’uomo è capace di sopportare qualsiasi dolore, ma talvolta viene meno per un’improvvisa grandissima felicità.