Incendi dolosi all’Oasi Lago Salso, il WWF: “Una tragedia annunciata. Ora chiarezza e rinascita”


FOGGIA – Il WWF Italia lancia un grido d’allarme dopo la devastazione subita dall’Oasi Lago Salso, bersaglio per tutto il mese di luglio di ripetuti incendi dolosi che hanno distrutto habitat naturali di rilevanza europea e messo in serio pericolo numerose specie protette.

L’associazione ambientalista parla senza mezzi termini di una “tragedia annunciata”, denunciando anni di abbandono gestionale e chiedendo con forza l’individuazione delle responsabilità e l’elaborazione di un piano concreto di rinascita per l’area.

Un patrimonio in fumo

L’Oasi Lago Salso, situata in Capitanata, è stata per decenni un punto di riferimento per la conservazione della biodiversità, la ricerca scientifica e l’educazione ambientale. Dagli anni ’70, il WWF aveva trasformato quella che era un’ex riserva di caccia in un modello virtuoso di tutela ecologica, divenuto nel 2012 parte integrante della rete nazionale delle Oasi affiliate WWF.

Ma, secondo l’associazione, tutto è cambiato nel 2019, quando la gestione è stata affidata a un liquidatore nominato dal Parco Nazionale del Gargano, allora presieduto da Pasquale Pazienza. Una scelta che avrebbe interrotto attività cruciali come la manutenzione, la ricerca e la prevenzione, allontanando progressivamente volontari e competenze.

Le cause del disastro

Il WWF denuncia una lunga catena di negligenze che avrebbe spalancato le porte al disastro: assenza di una gestione idrica, mancanza di sorveglianza attiva, e soprattutto l’inesistenza di un piano antincendio operativo, nonostante le reiterate segnalazioni degli ambientalisti.

Gli incendi hanno distrutto habitat prioritari tutelati a livello europeo, danneggiando pesantemente un ecosistema già fragile e rendendo drammaticamente urgente un intervento straordinario.

Le richieste del WWF

L’associazione chiede ora:

  • Un’indagine approfondita per chiarire responsabilità e omissioni.
  • Un piano straordinario di recupero ambientale, con il coinvolgimento di università, enti scientifici, associazioni e comunità locali.
  • La restituzione della gestione dell’Oasi a soggetti esperti nella tutela della biodiversità.
  • Finanziamenti strutturali da parte del Ministero dell’Ambiente e della Regione Puglia per la prevenzione degli incendi e la riqualificazione ecologica.

Un nuovo futuro per Lago Salso

Il WWF propone infine una nuova visione per l’Oasi: farla tornare a essere un laboratorio di conservazione, educazione ambientale e sviluppo sostenibile. “La natura può rinascere, ma ha bisogno di cura, competenza e coraggio”, conclude il comunicato.

Un appello forte, rivolto alle istituzioni e alla cittadinanza, per non lasciare che il Lago Salso diventi l’ennesima ferita aperta nel patrimonio ambientale italiano.