Libri, "Cime Tempestose": 207 anni fa nasceva Emily Brontë

 



ALESSANDRA POLITI - Se tutto il resto perisse e lui restasse, io continuerei ad essere; se tutto il resto persistesse e lui venisse annientato, l’universo mi diverrebbe estraneo; non mi sembrerebbe di esserne parte. Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi; il tempo lo muterà, lo so bene, come l’inverno muta gli alberi. Il mio amore per Heathcliff è simile alle rocce eterne ai piedi degli alberi; fonti di poca gioia visibile, ma necessarie. Nelly, io sono Heathcliff – lui è sempre, sempre nella mia mente, non come un piacere, così come io non sono sempre un piacere per me, ma come il mio stesso essere; dunque, non parlare ancora di una nostra separazione; è impossibile.»

Cime Tempestose

Emily Jane Brontë

(Thornton, 30 luglio 1818 - Haworth, 19 dicembre 1848).

Selvaggia, libera, complessa, acuta, determinata: ricorrono quest’anno 207 anni dalla nascita della più enigmatica tra le sorelle Brontë. 

Venuta a mancare appena 30enne, le informazioni riguardo alla sua vita sono oggi poche, molte di più le leggende nate, nel corso degli anni, intorno alla sua figura. 

Ciò che conosciamo di Emily lo dobbiamo principalmente a sua sorella Charlotte, anche lei scrittrice di successo.

Emily amava la sua casa nel piccolo paese dello Yorkshire circondato da quelle brughiere sconfinate che furono le grandi protagoniste del suo unico romanzo "Cime Tempestose" (Wuthering Heights), pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo androgino Ellis Bell, usato per paura dei pregiudizi che sarebbero potuti nascere dal suo essere donna.

Appena pubblicato, il romanzo fu oggetto di notevole scandalo: i critici e la stampa lo stroncarono, giudicandolo "spregiudicato", “volgare” e “violento”, privo di un fine morale della vicenda.

Oggi è un classico della letteratura mondiale e uno dei migliori esempi della letteratura vittoriana.

La sua originalità e potenza ne hanno fatto uno dei romanzi più letti, più amati e più citati di tutte le epoche.

Oltre 200 poesie riconducibili a lei, hanno reso Emily Brontë anche una grande poetessa. Il suo spirito libero e la sua sensibilità la portavano a entrare in contatto con tutti gli elementi della natura, di cui apprezzava gli aspetti più violenti e scatenati, che lei esaltava e trasportava con enfasi e passione nei suoi versi.

"Qui riesco quasi a concepire come un amore possa durare tutta una vita: mentre finora ero assolutamente convinta che nessun amore potesse resistere un anno.”

E io la immagino nel suo bow window, in soffitta, a guardare il mondo da una delle tante finestrelle a riquadri, con la vista sulla brughiera selvaggia e sulle colline sonnacchiose sotto il cielo freddo.

Un piccolo camino acceso, nell'angolo un pianoforte a coda, su un tappeto stampato di rose, lo scrittoio di legno antico con la poltroncina coi braccioli di tessuto arricciati, una lampada giallognola che illumina scaffali fitti di libri e alle pareti quadri appartenenti a un'era passata.

Ed entro nel suo incantesimo, sento il fischio del vento, lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli che conducono le carrozze per le strade e i cortili acciottolati, i passi di re e regine, di poveri e lebbrosi, di dame e lattaie, su e giù per le scalinate vecchie centinaia di anni...

Il tempo si è fermato, ma io non ricordo quando sono stata qui l'ultima volta.