Nuovi collegamenti TPL per Bisceglie e San Marco in Lamis: la Regione Puglia investe un milione per il potenziamento dei servizi
BARI – Via libera dalla Giunta regionale della Puglia a un importante intervento per il potenziamento del trasporto pubblico locale (TPL) con l’approvazione di nuovi servizi sperimentali nelle città di Bisceglie e San Marco in Lamis. Lo stanziamento previsto è di un milione di euro, finalizzato a rispondere a esigenze territoriali specifiche legate alla mobilità urbana e all’accesso ai servizi sanitari.
Nel dettaglio, la Provincia di Barletta-Andria-Trani potrà confermare il servizio urbano sperimentale di Bisceglie, già avviato nel 2023, garantendone la continuità . Per quanto riguarda invece il Foggiano, è stato approvato l’avvio della nuova linea sperimentale San Marco in Lamis–Foggia Policlinico “Riuniti”, che permetterà collegamenti diretti e più frequenti con il principale polo ospedaliero della provincia.
Una misura fortemente sollecitata dal sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, e sostenuta da numerosi operatori sanitari, che hanno trovato ascolto durante i recenti incontri con l’assessora ai Trasporti Debora Ciliento e l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese.
“Con questo stanziamento vogliamo dare risposta concreta alle richieste emerse da Bisceglie e San Marco in Lamis — ha dichiarato l’assessora Ciliento —. Il TPL è uno strumento fondamentale di coesione territoriale, e deve garantire l’accesso a servizi essenziali come la sanità e l’istruzione. È un impegno che abbiamo inserito anche nel Piano Triennale dei Servizi”.
Anche l’assessore Piemontese ha sottolineato l’importanza strategica della nuova linea sperimentale per San Marco in Lamis:
“Si tratta di un collegamento che migliorerà l’accessibilità al Policlinico Riuniti di Foggia, oggi sempre più centrale a livello sovraterritoriale. La mobilità legata alla sanità richiede interventi agili e mirati, capaci di adattarsi alla crescente domanda”.
Il provvedimento rientra nelle linee già tracciate dalla DGR 301/2025, e prevede la possibilità per gli enti locali, che non hanno beneficiato delle risorse precedenti, di accedere a fondi residui per ulteriori sperimentazioni. L’obiettivo resta quello di rendere il trasporto pubblico un servizio realmente rispondente ai bisogni emergenti dei territori, dai poli produttivi agli ospedali, fino agli interscambi modali.
