Vertenza Minox: primo tavolo in Regione, impegno sul futuro dei 35 lavoratori


Convochato a Bari il tavolo della Task Force Occupazione: in campo Regione, sindacati e curatore fallimentare. In ballo esercizio provvisorio, stipendi arretrati e cassa integrazione.

MINERVINO MURGE (BT) – Dopo settimane di presidio davanti ai cancelli dell’azienda, arriva un primo segnale di attenzione concreta per i 35 lavoratori della Minox, storica realtà produttiva di Minervino Murge in crisi dopo una sentenza del Tribunale di Lamezia Terme che ne ha decretato la dismissione. La Regione Puglia ha infatti convocato il primo tavolo della Task Force Occupazione (SEPAC) per affrontare la vertenza e individuare possibili soluzioni immediate.

L’incontro, svoltosi lunedì 21 luglio a Bari, ha visto la partecipazione del presidente del SEPAC Leo Caroli, delle assessore regionali Serena Triggiani (Crisi industriali) e Debora Ciliento (Trasporti), insieme ai rappresentanti di CGIL e CISL, al curatore fallimentare dell’azienda e a una delegazione di operai.

Un’emergenza diventata vertenza di comunità

«Questa – ha detto l’assessora Triggiani – è una vertenza che coinvolge direttamente la vita di 35 persone e, con loro, di 35 famiglie. Ma è anche una ferita per l’intera comunità. Comune, Prefetto, Vescovo e cittadini hanno fatto fronte comune. La Minox non può chiudere nel silenzio».

Durante il confronto, il curatore fallimentare si è impegnato a riferire al giudice delegato quanto emerso durante il tavolo, con particolare riferimento alla richiesta di proroga dell’esercizio provvisorio per altri cinque mesi, così da garantire la continuità produttiva e rendere più attrattiva l’azienda per un possibile subentro.

La Regione, da parte sua, ha formalmente chiesto un incontro diretto con il giudice di Lamezia Terme per difendere le ragioni del territorio e ribadire che ci sono le condizioni concrete per salvare l’azienda.

Pagamenti e cassa integrazione: primi impegni concreti

Un primo risultato, comunque, è già arrivato. «L’azienda – ha annunciato l’assessora Debora Ciliento – si è impegnata a versare gli stipendi arretrati di maggio e giugno 2025. Inoltre, entro sette giorni sarà presentata l’istanza per la cassa integrazione straordinaria, così da garantire ai lavoratori un minimo di protezione reddituale e previdenziale».

Un segnale definito “cautamente positivo” da Ciliento, che ha rivendicato il ruolo del territorio nella gestione della crisi. «Questa è una vertenza che riguarda tutti, e continueremo a vigilare affinché gli impegni vengano rispettati e si arrivi alla ripresa delle attività».

Caroli: “Un primo passo, ora avanti con fiducia”

«Abbiamo tracciato un primo passo concreto – ha dichiarato il presidente del SEPAC Leo Caroli – grazie anche al contributo costruttivo dei sindacati e alla disponibilità al dialogo del curatore e della consulente tecnica. La nostra priorità è salvaguardare il lavoro e i diritti di chi oggi è in presidio permanente davanti alla fabbrica».

Il prossimo tavolo sarà convocato a breve. Intanto la Task Force manterrà un contatto costante con tutte le parti coinvolte, informando anche la Prefettura e le figure istituzionali che hanno mostrato sensibilità verso la vicenda, tra cui il Vescovo di Andria.