Bari, agente della Polizia Locale aggredito con bottiglie in strada: era con moglie e figlia
BARI – Momenti di violenza inaudita in via Capruzzi, a Bari, dove un agente della Polizia Locale è stato aggredito brutalmente da un gruppo di stranieri mentre passeggiava con la moglie e la figlia piccola. L’uomo, 50 anni, sarebbe stato riconosciuto per una precedente operazione di servizio e successivamente assalito con bottiglie di vetro.
L’episodio è stato denunciato con forza dai sindacati Cisl Fp, UILFPL e CSA, che parlano di un fatto di “gravità assoluta”.
Secondo quanto ricostruito, uno degli aggressori, un uomo di 30 anni, noto come parcheggiatore abusivo, è stato arrestato. L’agente ha riportato ferite da taglio al petto e al viso, causate presumibilmente dalle bottiglie utilizzate nell’aggressione.
A rendere ancora più delicata la vicenda è la decisione del magistrato di turno, che ha convalidato l’arresto solo per resistenza ai pubblici ufficiali intervenuti, non per l’aggressione e le lesioni subite dall’agente fuori servizio. Una scelta che ha indignato le sigle sindacali:
“Questo è il momento di dire basta all’uso della Polizia Locale per servizi di sicurezza urbana e prevenzione – si legge nella nota congiunta –. Dopo un intervento operativo, si rischia di essere riconosciuti, aggrediti e feriti, anche fuori dall’orario di servizio”.
Il comunicato dei sindacati esprime profonda preoccupazione anche per le conseguenze psicologiche dell’aggressione:
“Cosa dobbiamo dire alla moglie e alla bimba? Di andare in terapia dallo psicologo per lo stato d’ansia e di paura? Basta, basta, basta! Non siamo più liberi di circolare nella nostra città e dobbiamo avere paura di uscire di casa. Siamo in uno stato di guerra, senza tutele, e noi siamo perdenti”.
L’episodio riaccende il dibattito sul ruolo della Polizia Locale nella gestione della sicurezza urbana, sulla tutela degli operatori anche fuori servizio e sulla percezione di insicurezza crescente nella città .
L’episodio è stato denunciato con forza dai sindacati Cisl Fp, UILFPL e CSA, che parlano di un fatto di “gravità assoluta”.
Secondo quanto ricostruito, uno degli aggressori, un uomo di 30 anni, noto come parcheggiatore abusivo, è stato arrestato. L’agente ha riportato ferite da taglio al petto e al viso, causate presumibilmente dalle bottiglie utilizzate nell’aggressione.
A rendere ancora più delicata la vicenda è la decisione del magistrato di turno, che ha convalidato l’arresto solo per resistenza ai pubblici ufficiali intervenuti, non per l’aggressione e le lesioni subite dall’agente fuori servizio. Una scelta che ha indignato le sigle sindacali:
“Questo è il momento di dire basta all’uso della Polizia Locale per servizi di sicurezza urbana e prevenzione – si legge nella nota congiunta –. Dopo un intervento operativo, si rischia di essere riconosciuti, aggrediti e feriti, anche fuori dall’orario di servizio”.
Il comunicato dei sindacati esprime profonda preoccupazione anche per le conseguenze psicologiche dell’aggressione:
“Cosa dobbiamo dire alla moglie e alla bimba? Di andare in terapia dallo psicologo per lo stato d’ansia e di paura? Basta, basta, basta! Non siamo più liberi di circolare nella nostra città e dobbiamo avere paura di uscire di casa. Siamo in uno stato di guerra, senza tutele, e noi siamo perdenti”.
L’episodio riaccende il dibattito sul ruolo della Polizia Locale nella gestione della sicurezza urbana, sulla tutela degli operatori anche fuori servizio e sulla percezione di insicurezza crescente nella città .
