Bari, “Il mattino ha Lory in bocca” porta l’arte sui balconi e per strada a Madonnella: otto giorni di mostre, performance e comunità dal 24 al 31 agosto 2025 a Bari

ph_Fabrizio Provinciali

BARI - L’arte che si affaccia dai balconi e invade le strade, le case che diventano gallerie, il quartiere che si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto. Dal 24 al 31 agosto 2025 torna a Bari la quarta edizione de Il mattino ha Lory in bocca, la mostra diffusa ideata e curata da Francesco Paolo Del Re con l’organizzazione di Loredana Savino e Matteo De Napoli e con il patrocinio dell’Assessorato allo Sviluppo locale e alla Blue economy del Comune di Bari. Sessanta artisti animeranno l’incrocio tra via Dalmazia e via Spalato, nel cuore del quartiere Madonnella, con opere visibili ventiquattro ore su ventiquattro e con un calendario di eventi serali che, sera dopo sera, trasformano l’arte in un’esperienza condivisa, pubblica e partecipata, offerta gratuitamente alla città.

La mostra prende vita domenica 24 agosto con un’inaugurazione che unisce video, letture e performance: Red di Nunzia Picciallo, la voce di ’Ndrame (Annarita Gaudiomonte) con un testo della poetessa palestinese Mariam El Khatib, il video Tutto pace di Ezia Mitolo e la performance Ninna nanna di Loredana Savino, accompagnata dall’abito-opera di Stefania Pellegrini che rimarrà appeso su uno dei balconi. Nei giorni successivi la rassegna intreccia linguaggi e gesti differenti: l’assemblea pubblica del 25 agosto chiude il progetto partecipato La cura di Antonio Milano e apre a una sessione collettiva di disegno in strada; il 26 agosto la Sfida della Madonnella, torneo popolare di burraco ideato da Simona Anna Gentile, riporta il gioco nello spazio urbano e incontra la danza performativa di Barbara Mazzetta; il 27 agosto il duo Alice e Ahad coinvolge il pubblico in un laboratorio-evento sulla polvere, mentre Rosaria Lucia Marrone porta la sua performance su un balcone dedicata alla fugacità delle relazioni; il 28 agosto MissPia (Patrizia Piarulli) veste i panni di una casalinga anni Cinquanta per un dj set performativo che mescola ironia e nostalgia; il 29 agosto la poesia diventa azione grazie a Silvana Kuhtz e al collettivo Poesia In Azione, mentre Mariantonietta Bagliato anima con la sua Serenata arrabbiata un’opera-marionetta esposta sul balcone; il 30 agosto vede la doppia proposta della Marcia della diserzione celeste di Francesco Malizia, azione dadaista contro guerra e virilità tossica, e Home Sweet Home di Iula A Marzulli, riflessione sul concetto di casa e convivenza; il 31 agosto infine il finissage è accompagnato da visite guidate e dalla performance sonora I’m not a passenger di Giorgio Cuscito in dialogo con l’installazione di Pierluca Cetera, un viaggio dentro l’orrore di Gaza che richiama alla responsabilità collettiva.

I balconi del quartiere si trasformano intanto in un mosaico di linguaggi, immagini e visioni. Dalla pittura informale di Marco Affaitati alle fotografie anti-monumentali di Luciana Galli, dalle installazioni tessili e luminose di Mariantonietta Bagliato, Valeria Carrieri, Massimo Ruiu e Patrizia Piarulli alle opere di denuncia di Natascia Abbattista, Dana Kamel Al Sheikh, Ivana Pia Lorusso, Ezia Mitolo, Stefania Pellegrini e Claudio Zorzi, fino ai lavori relazionali di Angela Capotorto e alle narrazioni intime di Giulia Cotterli, Michele Bellini e Andrea Rupolo, il percorso intreccia memoria e attualità, intimità e impegno politico, gioco e poesia. Ogni opera si inserisce nello spazio quotidiano trasformandolo in luogo di interrogazione e di comunità: dai cuscini di Gianmaria Battafarano che evocano il confine tra sonno e veglia al Cristo degli stracci di Danilo Sciorilli appeso a uno stendino, dalla scultura sospesa Lucifero di Elisabetta Sbiroli che riflette sulla caduta del presente al collage fotografico Octopus di Francesca Speranza che ridona imponenza agli animali nel nostro ecosistema.

Il mattino ha Lory in bocca si conferma così una delle esperienze più vitali e originali del panorama artistico pugliese, capace di unire linguaggi e comunità, intimità e spazio pubblico, memoria e attualità. Per otto giorni Bari respira arte a cielo aperto: sui balconi, per strada, tra la gente, in un crocevia che diventa festa, resistenza, incontro e possibilità.


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