Conversano, Michel Ocelot incanta Imaginaria: premiato il maestro di Kirikù


CONVERSANO – Una serata indimenticabile quella vissuta ieri sulla terrazza di San Benedetto, dove Michel Ocelot, maestro dell’animazione francese, ha ripercorso quarant’anni di carriera in una masterclass speciale davanti al pubblico di Imaginaria. Due volte vincitore del César e Cristallo onorario di Annecy, regista di capolavori come Kirikù e la strega Karabà (1998), Kirikù e gli animali selvaggi (2005) e Il faraone, il selvaggio e la principessa (2022), Ocelot ha ricevuto il Premio alla carriera 2025, accolto da un lungo applauso.

«Questo premio arriva troppo presto – ha scherzato – ma ho tantissimi altri progetti, quindi tra vent’anni tornerò!».

La giornata ha visto anche la proclamazione della vincitrice della Graduation Short Film Competition: la riminese Lucia Catalini con Né una né due (Italia, 2024), corto animato interamente con tecniche analogiche. Protagonista una bambina che, sfogliando il quaderno della nonna, ne rivive la storia. «Sono felice e onorata – ha dichiarato – è stato un anno di lavoro intenso, ma premiato da questa accoglienza meravigliosa».

Spazio poi alla creatività dei più piccoli con il corto “???” diretto da Domingo Bomboni insieme ai bambini del laboratorio, e la premiazione della categoria Children’s Short Film Competition, vinta da Le case di Achille (Italia, 2024) di Nespy 5euro, con menzione speciale a Lola e il pianoforte (Francia, 2024) di Augusto Zanovello.

Nel pomeriggio Ocelot, durante l’Imaginaria Meeting, ha raccontato i retroscena delle sue opere, dal coraggio di realizzare Kirikù contro i pareri contrari dei produttori, al suo approccio artistico sul corpo umano, «che deve essere completo e non censurato». Ha ricordato collaborazioni sorprendenti, come quella con Björk, e anticipato il suo prossimo progetto: «Un film ambientato nel ’400 italiano, forse a Firenze, ispirato a un vecchio racconto classico. Il protagonista? Forse Fantaghirò, che non si sa se sia un ragazzo o una ragazza».

Imaginaria ha così celebrato uno dei più grandi narratori visivi contemporanei, capace di unire poesia, impegno e bellezza in ogni sua opera.