La guerra, la ragione e i proverbi
VITTORIO POLITO - La guerra, altro non è che un conflitto aperto o dichiarato fra due o più stati, una guerra di conquista, proprio come sta avvenendo nel scontro Russia-Ucraina o Israele-Palestina, anche se per quest’ultimo le ragioni sono un po’ diverse. Un noto proverbio ricorda che una guerra nasce dal mio e dal tuo. Cioè da contese che derivano dal desiderio di possesso.
La ragione è la facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro espressioni, e insieme, la facoltà che guida a discernere il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il bene e il male. La ragione è anche l’argomento di cui ci si avvale per persuadere, difendere, convincere o confutare certi concetti o certe prese di posizione. Vi sono espressioni come “non intendere” o “non voler ascoltare consigli, suggerimenti, ecc.”, proprio come sta avvenendo in relazione alle guerre citate, che in questi giorni vede Stati Uniti, Europa e gli stessi belligeranti nel tentativo di porre fine al conflitto. Cosa che pare molto difficile a giudicare dalle notizie che provengono sia dalle parti interessate che dai “mediatori” che stanno tentando di porre termine al conflitto. Tutti d’accordo, tutti favorevoli, tutti ben intenzionati, ma i principali interlocutori sembrano attori in teatro che recitano la loro parte, insieme alle tante comparse che servono da corollario alle loro intenzioni che non sembrano affatto propense alla risoluzione della questione. Tutti annunciano incontri bilaterali, trilaterali, partecipazione dei cosiddetti “volenterosi” per contribuire ad una risoluzione pacifica dei conflitti, ma a casa non si porta alcun risultato positivo, anzi le difficoltà sono sempre meno superabili e la matassa si ingarbuglia sempre di più e la pace sembra irragiungibile.
Vediamo i proverbi cosa dicono sull’argomento.
La guerra nasce dal mio e dal tuo. Cioè da contese che derivano dal desiderio di possesso.
Dove è terra è guerra. Dove c’è terra da possedere, di cui appropriarsi, nascono le contese e le guerre.
La fine è la parte migliore della guerra. L’unica parte bella della guerra è per tutti la sua fine, poiché per nessuno ha momenti esaltanti che non siano ripagati con lutti, rovine e dolori.
Quando s’ammala la ragione muore la giustizia. Nel momento in cui si sopraffà la ragione, non vi è più modo di agire secondo giustizia che su quella facoltà si fonda.
La ragione è di chi se la fa. La ragione è il modo di chi ha il modo e i mezzi per sostenerla e farla prevalere, anche con la prepotenza.
Tags:
Cultura e Spettacoli