Tariffe e polemiche: la difesa degli stabilimenti balneari pugliesi


BARI - Si riaccende il dibattito sul costo dei servizi negli stabilimenti balneari italiani, con la Puglia ancora una volta al centro dell’attenzione. A intervenire è Mauro Della Valle, presidente di Confiimprese Demaniali Italia, che respinge le accuse di prezzi eccessivi e sottolinea come le tariffe nella regione siano in linea con la media nazionale.

«Ad agosto un ombrellone con due lettini costa 30 euro in prima fila e 25 euro in seconda. Il lettino singolo 8 euro», precisa Della Valle, aggiungendo che in Puglia l’80% delle spiagge è libero e accessibile.

Per il presidente, le critiche rivolte alle imprese balneari non sono casuali, ma rappresentano «il tentativo di screditare l’identità storica e l’eccellenza turistico-balneare dell’Italia» in vista delle prossime gare per l’assegnazione delle concessioni demaniali.

«Attaccare l’impresa balneare – prosegue – significa creare odio sociale verso le famiglie che da generazioni gestiscono le spiagge italiane. Ne riparleremo tra tre anni, quando la gestione passerà a fondi stranieri legati a hotel di lusso e sarà limitato l’accesso al pubblico; quando i nostri figli studenti non potranno più lavorare d’estate in spiaggia, ma saranno costretti a emigrare; quando la criminalità userà le spiagge per riciclare denaro; quando la frisella sarà sostituita da hot dog, sushi e spiedini».

Un intervento dai toni accesi, quello di Della Valle, che difende il ruolo storico e sociale delle imprese balneari, avvertendo sui rischi di una trasformazione radicale del settore e della gestione del demanio marittimo.