Ultimo tramonto segreto: l’ottava edizione di Ultimi Fuochi Festival incanta Spongano e Castro


SPONGANO – Si chiude con un ultimo tramonto suggestivo l’ottava edizione di Ultimi Fuochi Festival, rassegna di teatro e musica che, anche quest’anno, ha trasformato angoli nascosti delle campagne salentine in palcoscenici a cielo aperto. Ideata da Alessandra Crocco e Alessandro Miele, la manifestazione ha continuato a stupire il pubblico con anteprime nazionali, prime regionali e una varietà di linguaggi capaci di riflettere sul presente attraverso teatro, musica e performance interdisciplinari.

Spazi segreti e suggestioni artistiche

Lo staff del festival ha reso visibili luoghi solitamente invisibili, creando platee temporanee che hanno accolto spettatori desiderosi di vivere l’arte immersi nella natura e nella storia dei borghi. Come di consueto, l’entusiasmo del pubblico è stato grande: le performance hanno saputo catturare l’attenzione, trasformando ogni angolo di Spongano e Castro in un’esperienza unica e condivisa.

Musica e teatro per l’ultimo appuntamento

L’evento conclusivo si è aperto con le note di Cristiana Verardo, curatrice della sezione musicale del festival, accompagnata da Marco Puzzello, musicista, compositore e performer di fama internazionale. La loro performance ha creato un’atmosfera sospesa, pronta ad accogliere il teatro e le storie di Menoventi, compagnia che quest’anno celebra i venti anni di attività.

La serata teatrale, intitolata “Veglia”, è stata ideata da Consuelo Battiston e Gianni Farina. La performance ha esplorato il piacere di stare insieme attraverso un intreccio di racconti ironici e filosofici, giochi collettivi e un riferimento centrale all’opera Le cercle des menteurs di Jean-Claude Carrière. L’allestimento prevedeva un cerchio di spettatori riuniti attorno a una fiamma simulata: simbolo del racconto, della verità, dell’inganno e dell’istante presente.

Il senso della “Veglia”

La veglia, secondo Menoventi, non è solo un momento conviviale ma anche una forma di attenzione e presenza nel mondo. Le storie, le menzogne e le rivelazioni sconcertanti hanno intrecciato riflessioni su temi universali come percezione della realtà, libero arbitrio, potere e tempo, il tutto con un’ironia sottile che invita lo spettatore a partecipare attivamente alla performance.

Menoventi: vent’anni di sperimentazione

Nata nel 2005 e stabilitasi a Faenza, Menoventi ha collaborato con artisti italiani ed europei per generare opere che fondono teatro, musica, radio, video e arti visive. La compagnia si distingue per la capacità di adattare linguaggi e registri alla natura di ogni progetto, rendendo il pubblico protagonista e parte integrante della creazione scenica.

Marco Puzzello e Cristiana Verardo: la musica come esperienza

Accanto al teatro, la sezione musicale ha offerto un incontro originale tra Cristiana Verardo e Marco Puzzello, quest’ultimo con un curriculum internazionale e collaborazioni di rilievo in tutto il mondo. Tra colonne sonore, progetti jazz e musica elettronica, la loro esibizione ha fornito una cornice sonora suggestiva e intensa, capace di dialogare con lo spazio e con il pubblico in maniera profonda.

Partecipazione e logistica

Per accedere all’evento era obbligatoria la prenotazione, con indicazioni precise per raggiungere i luoghi segreti fornite solo poche ore prima. Questa modalità ha contribuito a mantenere il senso di mistero e l’intimità degli spazi, rendendo ogni performance un’esperienza irripetibile e immersiva.


Ultimi Fuochi Festival conferma anche quest’anno la sua capacità di trasformare la cultura in esperienza condivisa, celebrando il teatro, la musica e il rapporto unico tra spettatore e spazio, tra arte e natura.