Vertice Trump-Putin ad Anchorage: nessun accordo, ma nuovi incontri in vista


ANCHORAGE / WASHINGTON / CREMLINO
– Si è concluso senza alcun accordo il vertice tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, tenutosi ad Anchorage, in Alaska, sulla crisi in Ucraina. L’incontro, durato circa tre ore, è stato definito “costruttivo” e “produttivo” da entrambi i leader, ma non ha prodotto risultati concreti sul cessate il fuoco.

Trump ha dichiarato che restano “pochissimi problemi” irrisolti con la Russia, mentre Putin ha auspicato che l’incontro apra la strada a una soluzione di pace, sottolineando la necessità di eliminare le cause profonde del conflitto. Subito dopo il summit, Trump ha avuto una lunga telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i leader della NATO e dell’Unione Europea, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, per aggiornarli sull’esito dell’incontro.

Lunedì 18 agosto, Zelensky sarà a Washington per un nuovo incontro con Trump, al quale parteciperanno anche i leader europei. Tra le richieste avanzate da Putin e che Trump presenterà a Zelensky ci sono: il ritiro ucraino dal Donetsk, il congelamento del fronte a Kherson e Zaporizhzhia, il riconoscimento del russo come lingua ufficiale in Ucraina e garanzie per le chiese ortodosse russe.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha suggerito che un eventuale vertice tripartito tra Trump, Putin e Zelensky possa tenersi in Europa, mentre la premier Meloni ha sottolineato che qualsiasi concessione sui territori spetta esclusivamente a Kiev.

Gli esperti avvertono che il vertice rischia di premiare la Russia senza produrre progressi concreti per la pace, e che potrebbe aumentare la pressione su Zelensky nei prossimi incontri. La vicedirettrice del programma Russia ed Eurasia di Chatham House, Orysia Lutsevych, ha affermato che il summit ha rappresentato quasi una “ricompensa” per l’invasione russa, senza fermare l’aggressione.

Putin, dal Cremlino, ha incontrato i vertici russi per riferire sui risultati del summit, ribadendo l’intenzione di perseguire una soluzione pacifica e di basare eventuali accordi sull’eliminazione delle cause profonde della crisi.