Coldiretti: L’Italia guida la classifica europea del riso
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| (Pixabay) |
Con circa 1,4 miliardi di chili di risone all’anno, l’Italia si conferma il primo produttore europeo di riso e il Paese con la maggiore biodiversità, vantando oltre 200 varietà iscritte. Un patrimonio che Coldiretti considera strategico non solo dal punto di vista economico. ma anche culturale e alimentare.
Il confronto al Festival Risò di Vercelli
Il tema è stato al centro dell’incontro “Riso: una filiera che nutre il pianeta”, organizzato da Coldiretti Piemonte nell’ambito del Festival internazionale Risò a Vercelli. Presenti il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e la presidente di Coldiretti Piemonte Cristina Brizzolari, insieme al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, al presidente dell’Agenzia Ice Matteo Zoppas, all’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, al direttore generale dell’Ente Risi Roberto Magnaghi, al sindaco di Vercelli Roberto Scheda, al presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, al presidente di Coldiretti Vercelli Roberto Guerrini, al presidente dell’Associazione Industrie Riserie Italiane Mario Francese e alla presidente della Fondazione Educazione Alimentare Evelina Flachi.
Biodiversità e tipicità regionali da salvaguardare
Per valorizzare la ricchezza della risicoltura italiana, Coldiretti Piemonte ha presentato una mostra con varietà provenienti da tutto il Paese: dal Carnaroli all’Arborio, fino al Vialone Nano IGP, senza dimenticare Roma e Baldo, simboli della tradizione risicola.
Le sfide del settore: concorrenza sleale e costi in aumento
Il primato italiano è oggi minacciato da due fronti: l’aumento record dei costi di produzione e la concorrenza del riso straniero importato a dazio agevolato (60% delle quantità). Un rischio che potrebbe aggravarsi con il nuovo accordo Mercosur, pronto ad aprire il mercato europeo al riso sudamericano, prodotto con regole meno stringenti.
L’impegno di Coldiretti
Secondo il presidente Ettore Prandini, serve rafforzare l’etichettatura d’origine a livello europeo, garantire trasparenza e sicurezza alimentare e incentivare i contratti di filiera per dare stabilità economica ai risicoltori italiani e favorire il ricambio generazionale.
Una filiera che vale economia e lavoro
La produzione di riso è concentrata soprattutto in Pavia (83.000 ettari) e nelle province di Vercelli e Novara (100.000 ettari), che insieme rappresentano il 90% della risicoltura nazionale. Oltre 10.000 famiglie lavorano nella filiera, che nel 2024 ha raggiunto esportazioni record: 720 milioni di chili, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. La Germania resta il primo mercato, seguita dalla Francia.
