Con “Salpiamo” anche Taranto protagonista di Velando, il progetto nazionale di velaterapia per i disabili
TARANTO - La vela come strumento di inclusione e benessere. Anche Taranto prende parte a “Velando”, il progetto promosso dal Ministro per le disabilità con l’obiettivo di monitorare e validare gli effetti della navigazione a vela sulle persone con disabilità. A rappresentare la città ionica è l’associazione “Salpiamo”, socia dell’Unione Italiana Vela Solidale (UVS), che ha avviato otto giornate di uscite in mare dedicate a quattordici persone con autismo.
La ricerca nazionale
“Velando” coinvolge dieci associazioni aderenti a UVS: complessivamente si navigherà per 70 giorni con 114 persone con disabilità cognitivo-relazionale. I dati raccolti – attraverso questionari e strumenti di osservazione – riguarderanno la capacità di stare in gruppo, l’autostima, il benessere psicofisico e la riduzione dello stress. Partner scientifico del progetto è il Dipartimento di Scienze umane della Lumsa di Roma, con l’équipe coordinata dal professor Raniero Regni e dalla professoressa Nicoletta Sensi.
«Il progetto Velando – spiega il presidente di UVS Marco Tibiletti – è un passaggio fondamentale: consentirà di dare un valore oggettivo a ciò che da oltre vent’anni sperimentiamo con i nostri equipaggi. La vela non è una cura, ma un prendersi cura, un aiuto per il benessere della persona».
L’esperienza tarantina
A Taranto l’iniziativa è curata da Salpiamo con il supporto dell’ASL Taranto, dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune e in collaborazione con l’associazione Butterfly – Posso sempre volare.
«Siamo onorati di rappresentare la Puglia in questo progetto insieme all’associazione “GV3 – A Gonfie Vele Verso la Vita” di Brindisi» dichiara il presidente di Salpiamo Umberto Di Toppa. «Da anni proponiamo la barca a vela come veicolo di integrazione per chi vive situazioni di svantaggio: minori a rischio, migranti, persone con problemi psichici o di tossicodipendenza. La navigazione costruisce un equipaggio come comunità educante, fondata su armonia, tolleranza e condivisione. È l’esatto contrario dell’emarginazione che troppo spesso accompagna chi vive un disagio».
L’associazione tarantina vanta numerose esperienze con istituzioni e realtà del terzo settore, tra cui i progetti realizzati con il Ministero della Giustizia per il recupero e il reinserimento sociale di soggetti a rischio, arricchiti da laboratori di arte marinaresca.
Unione Italiana Vela Solidale
Fondata nel 2003, UVS riunisce 21 associazioni veliche attive in tutta Italia e collabora con il Comando generale delle Capitanerie di Porto e con il Ministero della Giustizia – Dipartimento giustizia minorile. In oltre vent’anni di attività, le associazioni aderenti hanno portato in mare più di 120 mila persone, facendo della vela uno strumento di inclusione, formazione e crescita personale.
La ricerca nazionale
“Velando” coinvolge dieci associazioni aderenti a UVS: complessivamente si navigherà per 70 giorni con 114 persone con disabilità cognitivo-relazionale. I dati raccolti – attraverso questionari e strumenti di osservazione – riguarderanno la capacità di stare in gruppo, l’autostima, il benessere psicofisico e la riduzione dello stress. Partner scientifico del progetto è il Dipartimento di Scienze umane della Lumsa di Roma, con l’équipe coordinata dal professor Raniero Regni e dalla professoressa Nicoletta Sensi.
«Il progetto Velando – spiega il presidente di UVS Marco Tibiletti – è un passaggio fondamentale: consentirà di dare un valore oggettivo a ciò che da oltre vent’anni sperimentiamo con i nostri equipaggi. La vela non è una cura, ma un prendersi cura, un aiuto per il benessere della persona».
L’esperienza tarantina
A Taranto l’iniziativa è curata da Salpiamo con il supporto dell’ASL Taranto, dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune e in collaborazione con l’associazione Butterfly – Posso sempre volare.
«Siamo onorati di rappresentare la Puglia in questo progetto insieme all’associazione “GV3 – A Gonfie Vele Verso la Vita” di Brindisi» dichiara il presidente di Salpiamo Umberto Di Toppa. «Da anni proponiamo la barca a vela come veicolo di integrazione per chi vive situazioni di svantaggio: minori a rischio, migranti, persone con problemi psichici o di tossicodipendenza. La navigazione costruisce un equipaggio come comunità educante, fondata su armonia, tolleranza e condivisione. È l’esatto contrario dell’emarginazione che troppo spesso accompagna chi vive un disagio».
L’associazione tarantina vanta numerose esperienze con istituzioni e realtà del terzo settore, tra cui i progetti realizzati con il Ministero della Giustizia per il recupero e il reinserimento sociale di soggetti a rischio, arricchiti da laboratori di arte marinaresca.
Unione Italiana Vela Solidale
Fondata nel 2003, UVS riunisce 21 associazioni veliche attive in tutta Italia e collabora con il Comando generale delle Capitanerie di Porto e con il Ministero della Giustizia – Dipartimento giustizia minorile. In oltre vent’anni di attività, le associazioni aderenti hanno portato in mare più di 120 mila persone, facendo della vela uno strumento di inclusione, formazione e crescita personale.
