Ex Ilva, Fim-Fiom-Uilm disertano l’incontro al ministero del Lavoro: “Serve chiarezza dal Governo”


ROMA – I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm non prenderanno parte alla riunione convocata oggi dal ministero del Lavoro sulla cassa integrazione straordinaria all’ex Ilva. In una nota congiunta, le sigle hanno spiegato che l’incontro “tende a escludere il parere dei lavoratori e dei loro rappresentanti”, confermando quindi la richiesta di un rinvio.

Il nodo centrale resta l’incertezza sul futuro del gruppo siderurgico. I sindacati ricordano infatti che, dopo la scadenza dei termini del bando per l’assegnazione degli asset aziendali, l’unico elemento di conoscenza a loro disposizione è una nota stampa diffusa dall’azienda, nella quale si parla di dieci offerenti.

Un quadro ritenuto insufficiente per avviare un confronto serio sulla cassa integrazione e sulle prospettive occupazionali dei dipendenti. Per questo, Fim, Fiom e Uilm sollecitano una convocazione a Palazzo Chigi, sede ritenuta più idonea a fornire risposte concrete.

“Attendiamo dal Governo – si legge nella nota – di sapere quale percorso intenda dare al gruppo ex Ilva insieme alla struttura commissariale. Non è più tempo di rinvii o tavoli interlocutori che non affrontano la questione centrale: il futuro dei lavoratori e della produzione siderurgica in Italia”.

La vertenza ex Ilva, che da mesi occupa l’agenda politica ed economica del Paese, si intreccia con i delicati equilibri industriali e ambientali legati agli stabilimenti, in particolare quello di Taranto, cuore produttivo del gruppo.