Imposta di bollo sui conti deposito, quando e come si paga


Quando si parla di imposta di bollo in riferimento a un conto deposito, si va a indicare un’imposta pari allo 0,2%, applicata con cadenza annuale e calcolata sulla somma presente sul conto deposito stesso, secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2014.

L’imposta di bollo sui conti deposito si paga tramite addebito diretto sul conto del cliente, quindi con una trattenuta che viene effettuata dal medesimo istituto bancario. Tra l’altro, rispetto a quanto si potrebbe pensare, si tratta di un’imposta da pagare anche nel caso in cui il saldo del conto deposito sia in negativo piuttosto che pari a zero. Il calcolo dell’imposta di bollo avviene prendendo in considerazione l’importo del saldo medio annuo.

Imposta di bollo sui conti deposito: di cosa si tratta

Come anticipato poco fa, l’imposta di bollo corrisponde a una vera e propria imposta annuale, che deve essere calcolata direttamente sul saldo del conto stesso, sia che si tratti di un conto deposito che di un conto corrente. Inoltre, questa va calcolata anche sui conti deposito vincolati, oltre a quelli liberi, solamente quando il vincolo è venuto a scadenza.

Imposta di bollo sui conti deposito: a quanto ammonta

L’importo dell’imposta di bollo sui conti deposito è pari a 34,20 euro quando il saldo supera la soglia dei 5000 euro. Quando invece la somma presente sul conto è inferiore, allora l’importo dell’imposta si riduce proporzionalmente fino alla soglia minima di 2 euro. Qualora si dovesse trattare di un conto deposito vincolato, è bene mettere in evidenza come l’imposta di bollo venga calcolata diversamente, come mostrato di seguito.

Come si deve calcolare

Dal 1° gennaio 2023, l’imposta di bollo da applicare sui conti correnti e sui conti deposito non ha subito particolari variazioni, anche se ci sono alcuni aspetti che vale la pena tenere a mente. Ad esempio, l’imposta annuale ha un importo pari a 34,20 euro, come dicevamo in precedenza, per i conti correnti e per i conti deposito che presentano una giacenza media che supera la soglia dei 5000 euro, a patto, però, che il cliente sia titolare di un conto personale. In caso di conti che sono intestati ad una società piuttosto che a un libero professionista, la somma da pagare come imposta di bollo arriva fino a 100 euro.

Nel caso in cui si dovesse trattare di un conto corrente avente delle linee vincolate, allora il calcolo dell’imposta di bollo può differire. L’imposta si suddivide in una componente fissa, che deve essere calcolata sempre prendendo come base la giacenza complessiva presente sul conto corrente, escludendo gli importi vincolati, a patto che la giacenza media annuale sia pari o superiore a 5000 euro. La componente proporzionale dell’imposta di bollo, invece, va calcolata sull’importo totale delle somme vincolate. Si può trattare di titoli di stato oppure di obbligazioni ma comunque è prevista l’applicazione di una tassa pari all’0,20% su base annuale. Qualora l’estratto conto dovesse avere cadenza trimestrale o semestrale, l’imposta di bollo subisce una proporzionale riduzione. In ogni caso, quando all’interno del conto non sono presenti vincoli attivi oppure altri particolari strumenti di carattere finanziario, l’imposta proporzionale non deve essere calcolata.

Proviamo a fare giusto un esempio di calcolo dell’imposta di bollo su un conto deposito. Se il conto deposito presenta una giacenza media pari a 8000 euro e il suo titolare è una persona fisica, l’imposta di bollo sarà pari a 34,20 euro all’anno ed è fissa con addebito diretto sul conto. Se si tratta di un conto deposito vincolato con un saldo medio pari a 10.000 euro e un importo vincolato per la metà, ovvero 5000 euro, intestato a una persona fisica, allora ci sarà da calcolare, oltre alla parte fissa, anche l’imposta proporzionale, applicata solo sull’importo soggetto al vincolo e sarà pari allo 0,20% delle somme vincolate, quindi nel nostro esempio pari a 10 euro.