Trani, Fabio Purino e la Nouvelle Vague: pittura come montaggio, visione come rivoluzione


Palazzo delle Arti Beltrani ospita una mostra che trasforma la tela in pellicola: trenta opere come fotogrammi di un cinema interiore, dove il colore diventa pensiero e la forma si fa resistenza

È nell’elegante Sala Beltrani, cuore pulsante di Palazzo delle Arti Beltrani, che ha preso vita l’inaugurazione della personale “La Nouvelle Vague. Une démarche entre cinéma, figures et formes découpées” di Fabio Purino, artista visivo e regista francese di origini friulane. L’evento è stato introdotto dalla giornalista Annamaria Natalicchio e da Niki Battaglia, direttore del Palazzo, centro culturale polifunzionale della Città di Trani, alla presenza dello stesso artista e arricchito dalla performance del regista e docente dell’Accademia delle Belle Arti di Bari, Antonio Palumbo, che ha messo in connessione la Nouvelle Vague cinematografica con l’universo pittorico di Purino, creando un ponte concettuale tra il linguaggio del cinema e quello della mostra. A seguire, il vernissage ha aperto uno spazio di dialogo diretto con l’artista, che ha condiviso la sua ispirazione e la sua visione dietro le tele. L’inaugurazione ha attirato un pubblico eterogeneo e internazionale, con presenze provenienti da Francia, Australia, Italia e altri paesi europei, a testimonianza del respiro globale dell’evento, in un’atmosfera cosmopolita e vibrante.

La personale, visitabile fino al 2 novembre 2025, non si limita a evocare il movimento della Nouvelle Vague del cinema francese degli anni ’50-’60, ma lo smonta, lo ricompone, lo interroga. Purino costruisce le sue tele come fotogrammi rubati a un film mai girato: figure ritagliate, colori netti, tensioni grafiche ispirate ai manifesti di Saul Bass, geometrie emotive e montaggio analogico. I personaggi non posano, ma si frammentano, si sovrappongono a forme che sembrano tagli di montaggio. Il confine tra figurativo e astratto si dissolve, ogni opera è un “frame” in cerca di narrazione.

Nel silenzio sospeso del piano nobile, dove la luce taglia le pareti come in un’inquadratura di Resnais, Purino non dipinge: monta. Non rappresenta: frammenta. Come i cineasti della ‘rive gauche’, costruisce un linguaggio visivo intimo e politico, dove ogni tela è un atto di resistenza contro l’omologazione dello sguardo. La Nouvelle Vague diventa così una dichiarazione di poetica: un invito a cercare bellezza anche nei margini più oscuri della visione.

Una sala dell’esposizione è interamente dedicata a Trani, omaggio sincero alla città che, pur non essendo la patria natale dell’artista, rappresenta per lui un luogo di relazioni amicali fraterne. La direzione del Palazzo ha sottolineato come l’intera esposizione sia stata pensata per accogliere i turisti francesi, che in questo periodo affollano la Perla dell’Adriatico, con l’intento di soddisfare un pubblico raffinato ed esigente.

Antonio Palumbo ha definito la mostra come un viaggio visivo che è entropia: un moto che richiama l’onda – nouvelle vague significa proprio “nuova ondata” – che arriva, si ritira e purifica. Le opere citano il cinema francese ma anche quello italiano, con omaggi a Pasolini per esempio, in un gioco di metalinguaggio e stratificazione visiva. Il lettering, presente in diverse composizioni, è un tributo alla passione di Purino per l’illustrazione e il fumetto.

La mostra “La Nouvelle Vague. Un approccio tra cinema, figure e forme ritagliate” si articola come un percorso immersivo, curato con attenzione alla spazialità e al ritmo visivo. Le tele dialogano tra loro come sequenze di un racconto non lineare, dove il visitatore è chiamato a ricostruire connessioni, intuire rimandi, abitare le pause. Le forme ritagliate agiscono come dispositivi di montaggio, tagliando, isolando, sovrapponendo figure che emergono da un tempo sospeso.

Il riferimento alla Nouvelle Vague non è solo tematico, ma metodologico. Come i registi francesi, Purino rifiuta la linearità, abbraccia l’imperfezione, cerca la verità nei margini. Le sue opere sono costruite per sottrazione, collisione, intuizione. Il colore, spesso piatto e vibrante, non cerca la profondità prospettica ma la tensione emotiva. Le figure, mai completamente definite, sembrano attraversate da un movimento interno, come se fossero in fuga da una narrazione troppo rigida.

In un tempo in cui l’immagine è ovunque e il senso si perde, Purino ci invita a rallentare, a ricomporre, a cercare la bellezza nel dettaglio. In questo contesto, la citazione di Albert Camus diventa chiave curatoriale: «Nel mezzo dell'inverno, ho scoperto un'estate invincibile». La Nouvelle Vague è quell’estate, che si affaccia nel cuore dell’inverno visivo contemporaneo, un gesto di fiducia nella capacità dell’arte di generare senso.

La traiettoria professionale di Purino, che attraversa arte visiva, regia, comunicazione istituzionale e grafica editoriale, lo colloca in una posizione singolare: quella di un autore che ha vissuto il linguaggio dell’immagine da dentro. Nato a Hayange in Mosella, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Metz, è stato per quattordici anni direttore artistico del canale ARTE, contribuendo a definire l’identità visiva di una delle emittenti culturali più influenti d’Europa. I suoi lavori per France 2, RTL Germania, MTV e France 3 gli hanno valso riconoscimenti internazionali, tra cui Promax Europe e Eyes & Ears Germany.

Dal 2020, Purino si dedica esclusivamente alla pittura e all’esposizione, portando avanti una ricerca che si muove tra figurazione e astrazione, tra memoria visiva e tensione grafica. Le sue mostre in Francia e Germania – Fleurs, La Bella Confusione, Hier, Masculin-Féminin – testimoniano una coerenza stilistica e una visione personale ed emancipata.

Nel panorama dell’arte contemporanea, Purino si distingue per la capacità di fondere linguaggi e discipline, di creare ponti tra cinema, grafica, pittura e narrazione. La Nouvelle Vague non è solo una mostra: è il manifesto di un artista che ha scelto di abitare l’immagine, di smontarla e ricomporla, di renderla nuovamente viva

L’esposizione personale di Fabio Purino “La Nouvelle Vague. Une démarche entre cinéma, figures et formes découpées”, è visitabile a Palazzo delle Arti Beltrani in via Beltrani 51 a Trani (BT) fino al 2 novembre 2025, dal martedì alla domenica (escluso il lunedì), dalle 16:00 alle 21:00 (ultimo accesso ore 20:00) fino al 30 settembre; dal primo ottobre, dal martedì alla domenica (escluso il lunedì), con orario continuato dalle ore 10:00 alle 18:00 (ultimo accesso ore 17:00).

I biglietti (intero 5,00 euro e ridotto 3,00 euro per minori, studenti, docenti, over 65, soci partner) sono disponibili al Botteghino di Palazzo Beltrani, in via Beltrani 51 a Trani, aperto fino a fine settembre dal martedì alla domenica dalle ore 16:00 alle ore 21:00, ad eccezione del lunedì e dal primo ottobre, dal martedì alla domenica (escluso il lunedì), con orario continuato dalle ore 10:00 alle 18:00. Il costo include la visita a tutto il Museo ed alle collezioni della Pinacoteca "Ivo Scaringi".

Info: Palazzo delle Arti Beltrani tel: 0883 500044, info@palazzodelleartibeltrani.it