Ancora multe velox nulle: stop anche al Tutor. Il Giudice di Pace di Canosa di Puglia annulla un verbale Sicve non omologato e apre a possibili rilievi penali
LECCE - Lo “Sportello dei Diritti” lo ribadisce da anni: per garantire la correttezza delle rilevazioni delle infrazioni al Codice della Strada, autovelox e Tutor devono essere non solo periodicamente revisionati, ma anche omologati. Nessun ente accertatore o Prefetto può sottrarsi a questi principi.
A confermarlo è la sentenza del Giudice di Pace di Canosa di Puglia, dott.ssa Cristina Detoni, che con decisione n. 391/2025 del 16 ottobre 2025, ha accolto il ricorso di un automobilista assistito dall’Avv. Alfredo Matranga del foro di Lecce, annullando un verbale elevato tramite sistema Sicve (Tutor) non omologato su autostrada.
Il Giudice ha ribadito che non basta che nel verbale si attesti come lo strumento sia stato “debitamente revisionato”: l’annotazione degli agenti non è coperta da fede privilegiata. È invece l’ente che effettua la rilevazione a dover dimostrare che l’apparecchiatura è omologata.
La sentenza richiama inoltre i profili di rilievo penale connessi all’uso di dispositivi non conformi:
“Oltre alla suddetta rilevanza civilistica, la Corte di legittimità ha anche esteso il perimetro di rilevanza giuridica del difetto di omologazione, qualificando l'impiego di dispositivi non conformi come potenzialmente integrativo di fattispecie criminose” (Cassazione Penale n. 10365/2025).
Nel giudizio di opposizione alla sanzione, spetta all’amministrazione provare che lo strumento sia stato omologato e sottoposto a verifica periodica, trattandosi di un fatto costitutivo della pretesa sanzionatoria. Non è sufficiente, quindi, produrre in giudizio i soli documenti relativi all’installazione e alla revisione dell’apparecchio: in assenza di prova dell’omologazione, il verbale deve essere annullato.
Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di una decisione che si inserisce nel solco della sentenza n. 113/2015 della Corte Costituzionale, che impone agli enti accertatori la massima certezza delle rilevazioni, troppo spesso dimenticata a discapito dei cittadini e a favore delle casse pubbliche.
“È un richiamo forte – commenta D’Agata – al rispetto della legalità e delle garanzie minime di trasparenza nei confronti degli automobilisti. Non si può accettare che strumenti privi di omologazione producano sanzioni che incidono sulla vita dei cittadini e sul loro diritto alla difesa”.
