Conversano inaugura la “Casa del Mandorlo”: un nuovo modello di inclusione e autonomia per persone con diversa abilità

La gestione è affidata alla cooperativa sociale “Occupazione e solidarietà”

È stata inaugurata a Conversano la “Casa del Mandorlo”, un gruppo appartamento a bassa intensità assistenziale destinato a persone con diversa abilità, di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Un progetto ambizioso e profondamente umano, promosso dall’Ambito territoriale sociale Conversano-Monopoli- Polignano, che mira a favorire percorsi di autonomia personale e sociale in un contesto abitativo protetto, ma al tempo stesso familiare e accogliente. La struttura, situata in via Buonarroti, nei pressi di Piazza Moro, può contenere sino a 6 persone è pensata per offrire un ambiente inclusivo e stimolante, rappresenta un passo concreto verso una nuova visione dell’assistenza: non più solo cura, ma valorizzazione delle potenzialità individuali, promozione dell’autonomia e costruzione di relazioni significative. Un luogo dove la quotidianità diventa occasione di crescita, dove il vivere insieme si trasforma in esercizio di cittadinanza attiva. All’inaugurazione hanno preso parte i sindaci di Conversano e Polignano a Mare, Giuseppe Lovascio e Vito Carrieri, accompagnati dai rispettivi assessori alle politiche sociali, Dario Berti e Joana Grasso. In rappresentanza del Comune di Monopoli era presente il dirigente Lorenzo Calabrese, insieme alla responsabile del Piano di zona, la dottoressa Francesca Tarulli. Una partecipazione corale che testimonia l’impegno condiviso dei tre comuni nel costruire una rete territoriale che sia capace di rispondere con efficacia e sensibilità alle esigenze delle persone più fragili.
Ma il progetto non si ferma qui. La cooperativa sociale che gestisce la “Casa del Mandorlo” ha annunciato l’apertura imminente di un pub nel centro storico di Conversano, dove saranno proprio le persone con diversa abilità a ricoprire ruoli lavorativi attivi. Un’iniziativa che coniuga inclusione sociale e inserimento lavorativo, offrendo opportunità concrete di espressione, responsabilità e indipendenza. Il pub sarà non solo un luogo di ritrovo, ma anche uno spazio simbolico: un laboratorio di dignità, dove il lavoro diventa strumento di emancipazione e riconoscimento. I protagonisti saranno i ragazzi e le ragazze della “Casa del Mandorlo”, che potranno mettere in gioco competenze, passioni e desideri, contribuendo alla vita economica e culturale della città. «Questo doppio intervento, abitativo e lavorativo- spiega il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio- rappresenta un modello virtuoso di welfare di comunità, capace di superare la logica dell’assistenzialismo per abbracciare quella dell’inclusione attiva. Un esempio di come le istituzioni, quando dialogano e collaborano, possano generare cambiamenti profondi e duraturi», commenta il primo cittadino conversanese. «La “Casa del Mandorlo”- prosegue Lovascio- non è solo una struttura: è un messaggio, un invito a guardare alla disabilità con occhi nuovi, a riconoscere il valore della diversità come risorsa, a costruire insieme una società più giusta, accogliente e solidale. In un tempo in cui le fragilità rischiano di essere marginalizzate- conclude il primo cittadino- Conversano sceglie di metterle al centro, di dare loro voce, spazio e futuro».