Da Lecce a Los Angeles, la Pietra Leccese racconta la nascita dell’arte e della vita
Dopo il grande gatto di pietra leccese, un’altra scultura del Maide, lo spazio d’arte del Museo Ebraico di Lecce dedicato alla scultura contemporanea attraverso il materiale più rappresentativo del nostro territorio, raggiunge una nuova destinazione internazionale.
L’opera, "Principium", firmata da Marco Maschio, classe ‘91 originario di Poggiardo, raffigura una forma femminile scolpita nella pietra da cui emerge la mano di un bambino — un’immagine potente che evoca la nascita, l’origine, la materia che si fa vita.
Secondo l’artista, la scultura è anche una metafora del processo creativo: così come la madre genera il figlio, l’artista "partorisce" l’opera dal blocco di pietra.
La mano che si affaccia dal grembo materno è al tempo stesso mano del neonato e mano dell’arte che prende forma, simbolo dell’atto stesso del creare.
In questa visione, la Pietra Leccese diventa carne e pensiero, memoria e futuro. Con la sua partenza verso Los Angeles, l’opera di Marco Maschio porta nel Nuovo Mondo l’anima di una tradizione antica che continua a rigenerarsi attraverso l’arte contemporanea del Salento.
