Flotilla fermata dalla Marina israeliana: tra gli attivisti arrestati anche 40 italiani


TEL AVIV – La Global Sumud Flotilla, partita dal porto turco di Arsuz con l’obiettivo di raggiungere la Striscia di Gaza, è stata intercettata nella notte dalle forze navali israeliane a meno di 70 miglia dalla costa. Secondo l’Idf, circa 40 delle 47 imbarcazioni civili sono state fermate, mentre rimane il giallo sulla nave Mikeno, che ha perso i contatti con gli organizzatori.

Tra gli attivisti fermati ci sono anche 40 italiani: saranno trasferiti nel porto di Ashdod e successivamente espulsi. Il ministero degli Esteri israeliano, in un messaggio diffuso su X, ha fatto sapere che “Greta e i suoi amici sono sani e salvi”.

Le imbarcazioni, partite con bandiere turche e palestinesi, trasportavano attivisti e volontari provenienti da diversi Paesi con l’intento dichiarato di sostenere la popolazione di Gaza. L’Idf ha smentito che alcuna di esse sia riuscita a entrare nelle acque controllate da Israele.

Le reazioni politiche

Duro il commento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivata al vertice della Comunità politica europea:

“Continuo a ritenere che tutto questo non porti alcun beneficio al popolo della Palestina. In compenso mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano”.

Intanto i sindacati Usb e Cgil avevano proclamato uno sciopero generale per domani, 3 ottobre, in segno di protesta. Tuttavia la Commissione di garanzia sugli scioperi ha dichiarato l’iniziativa illegittima per la violazione dell’obbligo di preavviso previsto dalla legge 146/90.

Il contesto internazionale

Sul piano diplomatico si registrano spiragli: secondo una fonte vicina ai negoziati citata dal Times of Israel, i mediatori arabi avrebbero avuto colloqui “produttivi” con Hamas riguardo al piano proposto dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra a Gaza. Una risposta ufficiale potrebbe arrivare già nelle prossime ore.