La Casa Rossa di Alberobello si apre alla comunità: arte, memoria e partecipazione nel “Cantiere-evento”
FILIPPO GIGANTE – Sabato pomeriggio la Casa Rossa, in contrada
Albero della Croce, ha accolto cittadini, artisti e curiosi per una nuova edizione del
“Cantiere-evento”, un’iniziativa che trasforma il luogo del restauro in uno spazio di
dialogo e condivisione. Dalle 16:00 alle 20:00, il cantiere è diventato teatro di visite
guidate, installazioni e performance, invitando il pubblico a vivere il processo di
recupero come esperienza collettiva e partecipata.
Sotto la direzione di Francesco Maggiore e la cura di Sara De Carlo, tre artisti — Vincenzo D’Alba, Giuseppe De Mattia e Francesco Dongiovanni — hanno proposto opere che intrecciano memoria, materia e immaginazione. Le installazioni Frammenti di un discorso doloroso di De Mattia, Prima ipotesi di Dongiovanni e Pittura dell’ultimo giorno di D’Alba hanno dialogato con gli spazi del cantiere, offrendo nuovi modi di abitare la storia e di immaginare il futuro del luogo.
Parallelamente, i visitatori hanno potuto prendere parte a un’azione partecipativa che prevedeva la donazione di piccoli frammenti d’intonaco, simbolo di un legame concreto e affettivo con la memoria collettiva della Casa Rossa.
L’evento ha inoltre rappresentato l’occasione per conoscere da vicino il progetto del “Parco Soglia” – Museo a Cielo Aperto di Land Art, ideato dal direttore artistico della Fondazione Casa Rossa Carlo Palmisano e a cura di Sara De Carlo. Il parco, in dialogo con il paesaggio naturale che circonda la Casa Rossa, nasce come spazio di esplorazione del concetto di soglia: un confine che non divide, ma connette; un luogo di transizione e riflessione dove passato e futuro, natura e cultura, si incontrano.
Tre artisti — Giuseppe Capitano, Livia Paola Di Chiara e Nicola Genco — sono stati selezionati per dare forma al primo nucleo del parco, con opere che interpretano la tensione tra tempo e spazio, tra permanenza e trasformazione.
Con Cantiere-evento, la Casa Rossa conferma così la propria vocazione a essere non solo un luogo di memoria, ma anche un laboratorio vivo di pensiero, arte e comunità.
Sotto la direzione di Francesco Maggiore e la cura di Sara De Carlo, tre artisti — Vincenzo D’Alba, Giuseppe De Mattia e Francesco Dongiovanni — hanno proposto opere che intrecciano memoria, materia e immaginazione. Le installazioni Frammenti di un discorso doloroso di De Mattia, Prima ipotesi di Dongiovanni e Pittura dell’ultimo giorno di D’Alba hanno dialogato con gli spazi del cantiere, offrendo nuovi modi di abitare la storia e di immaginare il futuro del luogo.
Parallelamente, i visitatori hanno potuto prendere parte a un’azione partecipativa che prevedeva la donazione di piccoli frammenti d’intonaco, simbolo di un legame concreto e affettivo con la memoria collettiva della Casa Rossa.
L’evento ha inoltre rappresentato l’occasione per conoscere da vicino il progetto del “Parco Soglia” – Museo a Cielo Aperto di Land Art, ideato dal direttore artistico della Fondazione Casa Rossa Carlo Palmisano e a cura di Sara De Carlo. Il parco, in dialogo con il paesaggio naturale che circonda la Casa Rossa, nasce come spazio di esplorazione del concetto di soglia: un confine che non divide, ma connette; un luogo di transizione e riflessione dove passato e futuro, natura e cultura, si incontrano.
Tre artisti — Giuseppe Capitano, Livia Paola Di Chiara e Nicola Genco — sono stati selezionati per dare forma al primo nucleo del parco, con opere che interpretano la tensione tra tempo e spazio, tra permanenza e trasformazione.
Con Cantiere-evento, la Casa Rossa conferma così la propria vocazione a essere non solo un luogo di memoria, ma anche un laboratorio vivo di pensiero, arte e comunità.
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Territorio




