'300 euro per una risonanza', la rabbia di due disoccupati
FRANCESCO GRECO - La telefonata arriva nel giorno del silenzio elettorale, e lo incide nel profondo. Due disoccupati, marito e moglie, decidono di condividere la loro ispida odissea sanitaria.
Comune a tantissima gente, al di là delle narrazioni confortanti, costruite dai media, al di là del populismo di chi si erge a vendicatore di torti, senza mai entrare nel merito per dire come fare.
I nomi di marito e moglie, sui 50, tre figli, non servono e manco la località . Diciamo sud Salento.
La premessa è gentilissima: “Ti auguriamo sempre tanta salute… Ma la situazione della sanità è un disastro e peggiora sempre di più… Quando si ha bisogno e se ne ha a che fare lo si vede…”.
Uno spaccato del Paese reale.
“Per una risonanza magnetica, l’attesa era di un anno, perché non c’era disponibilità delle macchine né all’ospedale di Lecce né di Tricase”.
E dunque? “Siamo dovuti ricorrere ai privati e nonostante tutte le esenzioni ticket per determinate patologie, l’Isee basso, etc. ci è costata 300 euro. Risonanza, Tac, etc. è sempre tutto a pagamento”.
Una somma enorme per chi vive alla giornata. Ma niente di nuovo, di storie così, purtroppo, se ne raccontano ogni giorno.
E chi non ha disponibilità economiche? Milioni di persone in Italia sono costrette a non curarsi, e ci sono patologie che non aspettano.
Infine, una scansione che dà tutto il senso di una disperazione e un’amarezza assai diffuse nella società , trasversale al tessuto sociale se è vero che la classe media non c’è più: “Non sappiamo se andremo a votare”.
Ecco altri due potenziali astenuti.
Decaro prenda appunti.
