Bari, 28 dentisti risarciscono l’Agenzia delle Entrate per evasione fiscale da 6 milioni


BARI - Ventotto dentisti, accusati di aver evaso circa 6 milioni di euro tra il 2015 e il 2020, hanno risarcito in parte o in tutto l’Agenzia delle Entrate. I risarcimenti sono stati discussi nell’udienza di ieri, in vista di un possibile patteggiamento.

Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero utilizzato un software gestionale che consentiva di eludere i controlli fiscali. Le indagini, partite da una verifica del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, hanno permesso di individuare il sistema, che permetteva di gestire due archivi distinti: uno ufficiale, con i dati delle fatture, e uno parallelo, dove venivano registrati compensi non dichiarati.

Il software prevedeva la creazione di “schede cliente” in cui, premendo il tasto F12 e digitando una password, era possibile memorizzare compensi percepiti in nero. I dati della contabilità parallela potevano inoltre essere salvati su supporti esterni, rimovibili in caso di controlli e non accessibili senza la password.

Il sistema consentiva così di tenere separati i dati ufficiali da quelli non dichiarati, consentendo una gestione parallela dei redditi.

Resta da chiarire la posizione del creatore del software, l’ingegnere informatico di Palo del Colle, Tommaso Carbone.