Caso della famiglia nel bosco, Nordio: “Se emergeranno profili disciplinari interverrò”. L’avvocato rinuncia all’incarico: “Ingerenze esterne”


CHIETI – Si allarga il caso della famiglia che da anni vive in un bosco nel territorio della provincia di Chieti e i cui tre figli minorenni sono stati allontanati dal Tribunale dei Minorenni dell’Aquila per essere trasferiti in una casa famiglia. Mentre l’opinione pubblica continua a dividersi, si registrano novità sul fronte giudiziario e istituzionale.

L’avvocato rinuncia al mandato: “Troppe ingerenze”

L’avvocato che fino ad oggi ha seguito i genitori, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, ha ufficialmente rimesso il mandato, denunciando “troppe pressanti ingerenze esterne” che avrebbero compromesso il rapporto di fiducia con i clienti.

A prendere in mano la difesa saranno ora i legali Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti. I due professionisti avranno tempo fino al 29 novembre per presentare ricorso alla Corte d’Appello dell’Aquila contro l’ordinanza di allontanamento dei minori.

Intanto emergono nuovi dettagli sulla storia della famiglia: già un anno fa, per evitare un intervento dei servizi sociali, la madre Catherine Birmingham avrebbe lasciato la zona con i figli rifugiandosi temporaneamente nel Bolognese.

L’intervento del ministro della Giustizia

Sul caso è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo al question time alla Camera. Il Guardasigilli ha dichiarato di aver attivato l’Ispettorato del ministero per acquisire tutti gli atti relativi alla vicenda: «Ho provveduto immediatamente ad approfondire con urgenza la vicenda tramite l'Ispettorato, chiedendo la trasmissione di copia integrale di tutti gli atti, che non sono ancora pervenuti».

Nordio ha poi sottolineato che, qualora emergessero irregolarità o criticità nel comportamento dei magistrati o degli operatori coinvolti, non esiterà a intervenire: «Laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterò i poteri conferiti dalla legge».

Il ministro ha inoltre richiamato l’attenzione su un punto chiave: «Quello della stabilità affettiva del minore è un tema delicatissimo», ribadendo la centralità della tutela dei bambini nelle decisioni dei Tribunali.