Celebrata Ostuni Santa Cecilia con la musica come talento volto a creare un mondo più felice
TERESA GENTILE - Molti fedeli, provenienti anche da paesi vicini e da dall’estero, il 22 novembre, celebrazione di Santa Cecilia, si sono immersi in una catartica atmosfera ricca di umanità, arte, armonia, desiderio di famiglia, Natale, fede, pace, nostalgia, solidarietà, perdono, che insieme a suore italiane e brasiliane hanno dato degno onore alla protettrice dei musicisti e della musica. Ciò e avvenuto al mistico Monastero della Resurrezione a Villa Specchia (Ostuni) dove è stata celebrata una santa messa in onore dei sacerdoti e musicisti: don Giovanni Calò, Giovanni Cielo, Antonio Legrottaglie, Giovanni Francioso, Pierangelo Colucci. Alfredo Lofino e Angelo Ciccarese. La santa messa, ricca di attualissimi spunti di riflessione, è stata officiata da don Peppino Apruzzi che è anche autore del testo “La parola spezzata - Il cammino di fede di una comunità parrocchiale” (Ed. Lo Scudo).
Abbiamo conosciuto Ecclesia che è una suora brasiliana molto dinamica e ricca di sogni tutti da realizzare. Lei ha avuto una vocazione missionaria precoce e poi confermata e attuata in modo luminoso e in età matura. Ci ha anche detto che in periodo natalizio il testo di Don Apruzzi, sarà venduto nello stesso monastero e i proventi andranno devoluti ad alcune favelas brasiliane poverissime per poter comprare con i proventi libri da donare a ragazzi e giovani di famiglie povere e strumenti musicali, attrezzi di lavoro per far innamorare i ragazzi ai vari lavori, finalizzati a scoprire i loro talenti, rispondere alle loro mille curiosità e donare loro l’opportunità di far conciliare in se stessi razionalità, creatività e manualità dando vita a tante interessanti attività impiegando con determinazione, il rasserenante senso di realizzazione e gioia il tempo a disposizione, creando e non distruggendo tanta bellezza e allontanando molti ragazzi dai mille pericoli della strada.
È seguito l’applauditissimo concerto dedicato alle più belle colonne sonore di film che ha avuto come protagonisti eccelsi il Maestro Egidio Cofano, giovane e esperto organista, titolare alla collegiata di San Martino di Martina Franca (città di contadini, artigiani e persone capaci di rispettare i forestieri) e l’affermata violinista di Ostuni Maestra Antonella Cavallo (fondatrice della banda cittadina e musicista affermata). Con molta perizia entrambi hanno eseguito armoniosi brani da film molto conosciuti che hanno rapito e emozionato i presenti invogliandoli a crescenti applausi. La liturgia è stata animata dai bravissimi allievi del Centro studi musicali “ARTEOREMA” che è dedicato al Maestro Giovanni Francioso che organizza corsi di Formazione e Ricerca storico-musicale pre-accademici e accademici. In tutti i presenti è sorta la consapevolezza di avere a disposizione la possibilità di dar realmente vita a un mondo pacifico, dove talento, musica, canto, condivisione, bontà possano mutare in luce il buio presente nella bolgia infernale di un mondo in cui pare che si stiano sfaldando i valori basilari del vivere civile.
Per molti questa significativa manifestazione ha costituito realmente una “Resurrezione” nel percorso compiuto dalla intensa celebrazione eucaristica all’emozionante concerto e infine alla degustazione di gustose pettole. Si sono vissuti attimi indimenticabili tra dipinti sacri, affreschi, sorrisi fraterni, parole pregne di fede del sacerdote officiante e dialoghi sereni tra antichi e nuovi amici uniti nell’esprimere al termine della Santa Messa la certezza che INSIEME ce la faranno a costruire un mondo più pacifico e luminoso dove fede, talento, musica, arte, bontà,volontà di impegnarsi a rispettare se stessi, gli altri e la natura,possano mutare in meglio la bolgia infernale di un mondo in cui pare che si stiano sfaldando i valori fondamentali del vivere civile e della gioia di vivere e far vivere.
Tanti hanno espresso il proposito di porre sempre più in evidenza ogni notizia positiva e ogni talento perché costituiscano una luce nel buio, un esempio di vita da donare e porre al servizio della pace, della giustizia dell’umanità e della vera cultura che è quella che mai mira a distruggere, offendere, dichiarare guerra o distruggere “ponti” tra anime. Una cultura capace di non ricorrere mai alla violenza ma al dialogo perché proprio in questo è racchiusa l’essenza stessa della saggezza e non della fragilità o della violenza spietata.
L’indimenticabile incontro di tante persone a Villa Specchia non poteva che invogliare proprio a ridiventare persone libere da tante negatività che i mass media, male utilizzati, tendono a portare in ogni famiglia facendo disperdere la luce di tanti talenti esponendoli a mille pericoli, alla solitudine e a tanti esempi negativi. Si è trattato quindi di un magico incontro con un vitale e armonioso mosaico composto da infinite emozioni create da brani di colonne musicali amatissime e composte da autori di colonne sonore dolcissime che molti conoscono e amano. Infine ho incontrato una bambina molto somigliante a Santa Cecilia che chiedeva alla mamma di poter suonare. Ne ho approfittato per chiederle quale strumento musicale stia imparando e lei con fierezza e prontezza mi ha risposto che ama suonare il violino e si è innamorata di questo strumento assistendo a varie manifestazioni musicali. Questa bambina si chiama Matilde Prudento e potremo ascoltare anche lei con i suoi coetanei in una prossima manifestazione natalizia che si svolgerà nello stesso monastero. Auspichiamo che l’amore per la buona musica possa continuare a essere il carburante in grado di guidarci, da oggi in poi, su una rotta più rasserenante, melodiosa e UMANA, dando luce alle notti più buie dell’esistenza perché l’armonia possa continuare a invogliarci a creare ponti di comunicazione intergenerazionali caratterizzati da rispetto, dialogo e fraterna collaborazione tra nuove generazioni, famiglie, scuole, associazioni unite per scoprire e valorizzare, tutti insieme, tanti talenti.
