Parco della Giustizia di Bari, il Tar accoglie il ricorso: gara da rivalutare
BARI – Si riapre completamente il dossier sulla maxi–gara per la realizzazione del Parco della Giustizia di Bari, un appalto da 367 milioni di euro aggiudicato lo scorso giugno al raggruppamento Cobar (Altamura) – Sac (Roma).
Il Tar di Bari ha infatti accolto parzialmente il ricorso presentato dal raggruppamento arrivato secondo in graduatoria, ritenendo necessario un riesame delle valutazioni tecniche che avevano portato all’assegnazione del punteggio finale.
Il nodo dei cinque punti del sub–criterio D2
Al centro della decisione c’è l’attribuzione di 5 punti al raggruppamento Cobar–Sac relativamente al sub–criterio D2 – “Ottimizzazione del livello di certificazione Leed”, parametro legato alla sostenibilità energetica degli interventi.
Secondo il Tar, l’attribuzione di quei punti non è adeguatamente motivata e deve essere riesaminata dalla stazione appaltante.
Se tali punti fossero tolti, l’attuale aggiudicatario scivolerebbe in seconda posizione, con conseguente passaggio dell’appalto al secondo classificato.
Rivalutazione anche per il secondo classificato
I giudici, tuttavia, hanno disposto anche la rivalutazione di 3,68 punti attribuiti al raggruppamento ricorrente.
Una decisione che, di fatto, rimette in discussione l’intera graduatoria finale, demandando alla stazione appaltante una nuova istruttoria tecnica e il ricalcolo complessivo dei punteggi.
Scenario ancora aperto
La sentenza non assegna automaticamente l’appalto alle seconde classificate, ma impone una nuova valutazione delle offerte tecniche, il cui esito potrebbe confermare o ribaltare l’aggiudicazione originaria.
Il procedimento riguarda una delle opere pubbliche più rilevanti per il territorio: il Parco della Giustizia, destinato a riunire in un’unica cittadella giudiziaria gli uffici sparsi oggi in varie sedi della città .