Raid vandalico nel centro sociale comunale “La Tettoia”: devastati arredi e muri imbrattati. L’assessore Guido: «Un oltraggio a tutta la città»


LECCE - 
Notte di devastazione al centro sociale comunale La Tettoia, in viale Roma, dove ignoti si sono introdotti tra lunedì e martedì scorsi distruggendo arredi, finestre, servizi igienici e parte degli impianti. Sulle pareti interne hanno lasciato pesanti scritte e slogan politici, firmandosi “Comunisti per la libertà” e imbrattando i muri con frasi come “fascisti porci”. Un gesto grave e del tutto fuori contesto, in un luogo dedicato esclusivamente alla socialità e al sostegno agli anziani del quartiere.

Durissimo lo sfogo dell’assessore ai Servizi Sociali, Andrea Guido, che ha denunciato pubblicamente il raid:

«La Tettoia è da sempre un presidio di memoria, socialità e dignità per i nostri anziani, un punto di riferimento indiscutibile per il quartiere Stadio. Negli anni ha contribuito a diffondere la cultura della condivisione in una fascia di cittadini spesso isolata e ai margini della vita cittadina».

L’assessore spiega che i danni sono tali da costringere alla chiusura immediata del centro, reso completamente inagibile:
«Per colpa di qualche mitomane frustrato e strumentalizzato, il centro dovrà restare chiuso per permettere gli interventi di riparazione. Chi ha agito ha deciso che le attività svolte all’interno mettono in pericolo i capisaldi della loro ideologia, arrivando a considerare i nostri anziani dei “fascisti porci”. Forse temevano qualche iniziativa eversiva dei nostri nonni e delle nostre nonne?».

Guido parla di un “vile delitto” che ferisce l’intera comunità e lancia un appello ai cittadini:

«Ognuno di noi deve sentirsi leso e oltraggiato. Chiedo il contributo di tutti i leccesi per aiutarmi a dare un volto e un nome a coloro che hanno distrutto il cuore pulsante delle attività sociali della 167 A».

Le forze dell’ordine stanno acquisendo immagini e informazioni utili a identificare i responsabili. Il centro resterà chiuso fino al completo ripristino.