Scuola, la Lega modifica il ddl sul consenso informato: sì all’educazione sessuale alle medie con consenso dei genitori


ROMA – Si accende il dibattito alla Camera sul disegno di legge “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”, avviato questa mattina. La Lega ha depositato un nuovo emendamento che modifica il testo approvato in commissione, rivedendo le regole sull’educazione alla sessualità a scuola.

Con la nuova formulazione, cade il divieto per le scuole medie, dove le attività potranno essere svolte previo consenso dei genitori, che dovranno essere informati sui temi trattati e sul materiale didattico utilizzato. Rimane invece il divieto per scuola dell’infanzia ed elementari, come specificato nel nuovo testo presentato dal deputato Latini (Lega).

“Il ddl sul consenso informato non vieta l’educazione sessuale, che è già prevista nelle indicazioni nazionali – ha spiegato il relatore Rossano Sasso –. È giusto che a scuola si parli di malattie sessualmente trasmissibili, gravidanze indesiderate e rispetto. Quello che vogliamo evitare sono derive ideologiche: niente più attivisti senza competenze pedagogiche a parlare di fluidità di genere o utero in affitto. Per i ragazzi più grandi, invece, chiediamo solo che le famiglie siano informate sui contenuti e sui relatori”.

Le critiche dell’opposizione

L’emendamento non ha però placato le polemiche. Dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle arrivano dure critiche alla scelta di subordinare l’insegnamento dell’educazione sessuale al consenso dei genitori.

“In quasi tutti gli Stati europei è obbligatoria. In Italia, invece, il governo Meloni vuole la scuola dei tabù”, ha dichiarato Alessandro Zan (Pd).
“Non basta un correttivo a cancellare l’errore di fondo: pensare che la scuola debba tacere su crescita emotiva e sessuale degli adolescenti”, ha aggiunto la deputata Irene Manzi (Pd).
Sulla stessa linea Daniela Morfino (M5s): “La maggioranza ha ceduto solo per paura di un autogol politico. Il consenso dei genitori resta una clausola che limita un diritto fondamentale dei ragazzi. La nostra battaglia per un’educazione sessuale inclusiva continua”.

Il testo del disegno di legge proseguirà ora l’iter parlamentare nelle prossime settimane, con ulteriori votazioni sugli emendamenti proposti dai diversi gruppi politici.