Ulivi, integrazione comunitaria free


"Togliere ai poveri per dare ai ricchi. E’ il mantra della Comunità Europea. Col silenzio-assenso di tutti i partiti, anche di quelli che al Sud fanno demagogia - anche in questa campagna elettorale - e poi votano la von der Leyen alla Presidenza".

E’ la premessa di Francesco Greco, candidato alle Regionali del 23 e 24 novembre con la lista "Avanti Popolari con Decaro".

Greco aggiunge: "Ormai da tempo l’UE ha messo le mani anche sull’integrazione sul settore dell’olivicoltura. Come per quelle del latte (al Nord devono dire alle mucche di non farne più di una certa quantità!), ha istituito le quote anche alle ulive".

Prosegue: "Non bastasse la tragedia della xylella, certamente portata da qualcuno, i piccoli olivicoltori hanno perduto anche quel minimo aiuto che per decenni hanno avuto sotto forma di integrazione. Piccole somme, ma, come dice l’antico proverbio contadino Ogni petra osa parite".

Aggiunge: "Oggi l’integrazione è erogata ai grandi latifondisti possessori di ettari di uliveti e di migliaia di piante. Non più sulla produzione ma sull’estensione del fondo. Per averne diritto, bisogna infatti avere minimo un ettaro (10mila mq) e costituirsi in azienda agricola, con i costi relativi. Chi glielo dice al contadino che abita di fronte a casa nostra che deve avere un ettaro e mettere su una start up? Il latifondo è stato frantumato in tante piccole particelle, ma ai coltivatori che se ne sono procurata una con immensi sacrifici, o che l’hanno ereditata dagli antenati, non tocca nulla. Anche per questo molti uliveti sono abbandonati e d’estate vanno a fuoco".

Ecco la sua proposta: "Il ritorno allo statu quo ante, cioè l’integrazione senza vincoli nè limiti, un aiuto ai contadini conduttori di particelle anche di poche are, sganciata dalla produzione, visto che la xylella ha fatto lo sterminio e che anche chi ha reimpiantato nuove specie dovrà aspettare anni per ottenere una buona quantità di olio".

Greco così conclude: "Sono risorse esigue, che serviranno anche per contrastare la desertificazione, tenere pulite le campagne e non esporle al rischio degli incendi, purtroppo ormai abituale".