Bitonto, chiude il Traetta Opera Festival con «Ifigenia in Tauride» di Traetta


BITONTO – La ventesima edizione del Traetta Opera Festival si conclude con una rilettura innovativa di uno dei capolavori del compositore a cui la manifestazione è intitolata. Domenica 9 novembre, alle ore 18 (e in replica alle 21), andrà in scena un adattamento semiscenico dell’«Ifigenia in Tauride» di Euripide, curato da Nicola Pice, autore anche della traduzione della tragedia greca. L’allestimento fonde la tragedia classica con parti solistiche e corali tratte dall’omonimo melodramma di Tommaso Traetta del 1763 su libretto di Marco Coltellini.

L’opera, debutto di Traetta a Vienna, rappresentò un esempio di riforma teatrale: l’integrazione tra coro e personaggi, la continuità tra episodi solistici e corali e l’uso di archi scenici vasti segnarono una grande novità, pur mantenendo l’alternanza tra recitativo e pezzi chiusi e abbondanti passaggi vocali virtuosistici.

Il progetto odierno, tra melodramma e teatro classico contemporaneo, vede in scena gli attori Adalgisa Vavassori, Francesco Meola, Giordano Cozzoli e Maurizio Pellegrini (anche regista), affiancati dal soprano Maria Cristina Bellantuono e dal Coro Dilecta Musica, diretto da Vincenzo Damiani, con Leo Binetti al pianoforte.

Il dramma riprende il mito di Ifigenia, destinata al sacrificio dal padre Agamennone, ma salvata dalla dea Artemide, che la nomina sua sacerdotessa. La vicenda esplora temi universali come i limiti dell’uomo, la sofferenza e la speranza, fino all’agnizione finale tra Ifigenia e il fratello Oreste, che consente loro di organizzare una fuga e salvarsi. Il mito di Ifigenia, attraverso il connubio Traetta-Coltellini, diventa così uno dei capolavori più noti del Settecento musicale.

Il botteghino aprirà mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.