Crisi idrica in Puglia, FLAI e ALPAA: “Emergenza sociale, rischio disoccupazione. Serve un Piano Idrico complessivo”
BARI – Lo sblocco dei fondi per completare l’interconnessione tra la diga del Liscione in Molise e la diga di Occhito rappresenta un passo importante per alleviare la crisi idrica nel Tavoliere, ma secondo FLAI CGIL Puglia e ALPAA Puglia la situazione resta critica e richiede interventi strutturali su tutta la regione.
A lanciare l’allarme sono Antonio Ligorio, Segretario Generale FLAI CGIL Puglia, e Antonio Macchia, Presidente ALPAA Puglia, che evidenziano le gravi ripercussioni socio-economiche della siccità prolungata, con un calo delle rese produttive e un conseguente rischio di perdita fino al 30% dell’occupazione nel settore agricolo. “La crisi idrica sta minacciando cultura, allevamenti e approvvigionamento delle comunità, alimentando precarietà e impoverimento nelle aree rurali”, sottolinea Ligorio.
Macchia evidenzia come il fenomeno colpisca soprattutto i piccoli produttori, che rappresentano circa l’80% delle aziende agricole pugliesi. “Serve una Pianificazione Integrata, con investimenti urgenti nella manutenzione, ammodernamento e realizzazione di nuovi invasi e reti di distribuzione. È necessario un sistema capace di stoccare l’acqua durante le precipitazioni, riducendo la dispersione e affrontando gli effetti drammatici del cambiamento climatico”, aggiunge.
Le due organizzazioni chiedono interventi strutturali immediati, con sistemi di accumulo distribuiti lungo tutto il territorio, e un modello pubblico e partecipato che metta al centro giustizia climatica, tutela dell’acqua come bene comune e dignità del lavoro agricolo.
Secondo FLAI e ALPAA, rilanciare l’agroalimentare pugliese, con il suo intreccio di ambiente, lavoro, cultura e salute, è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile e equo dell’economia regionale.
