Ex Ilva, Spera (UGL Metalmeccanici): “Servono garanzie immediate per lavoro e decarbonizzazione”
TARANTO - Preoccupazione per il futuro industriale e occupazionale dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, arriva dalla UGL Metalmeccanici. Il segretario nazionale Antonio Spera è intervenuto sull’avvio della trattativa esclusiva tra i commissari straordinari e il gruppo Flacks, esprimendo forti perplessità sulla direzione intrapresa.
«La scelta di procedere con un fondo privo di una reale esperienza industriale nel settore dell’acciaio e la presenza di un’unica proposta di acquisizione dell’intero gruppo ci preoccupano fortemente – ha dichiarato Spera –. Al momento non emergono piani industriali concreti, ma solo annunci e indiscrezioni prive di riscontri oggettivi».
Secondo il sindacato, il destino dei lavoratori non può essere affidato a logiche esclusivamente finanziarie. «Il futuro dei lavoratori diretti, dell’indotto e dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria non può essere subordinato a operazioni speculative – ha aggiunto Spera –. L’acquisizione simbolica a un euro, la partecipazione pubblica al 40% e i 5 miliardi di investimenti annunciati devono trasformarsi in impegni chiari, verificabili e vincolanti».
Da qui la richiesta di un ruolo più incisivo dello Stato nella governance futura dell’azienda. «Confidiamo nell’azione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e chiediamo la convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi con i commissari straordinari – ha sottolineato il segretario UGL –. È indispensabile che lo Stato abbia un ruolo centrale per garantire continuità produttiva, decarbonizzazione, risanamento ambientale e la piena tutela occupazionale».
Infine, Spera ha ribadito la netta contrarietà a soluzioni riduttive. «Seguiamo con grande attenzione la vicenda dell’ex Ilva e ci opponiamo fermamente a ipotesi come quella di una ‘mini-Ilva’. Dopo l’accordo sulla decarbonizzazione siglato a Taranto nel 2025, servono fatti concreti e non solo dichiarazioni di intenti. Il Governo sta tentando di imprimere una svolta a una vertenza che dura da oltre dieci anni, ma è necessario arrivare finalmente a una soluzione strutturale e definitiva».